“A Mosca, i pro-Putin hanno fatto passare in secondo piano la sfilata
degli ultra-nazionalisti”, ha detto quella AFP che quando si tratta di
parlare dei neo-fascisti e dei neonazisti russi ha sempre un certo
pudore con le parole. “Questo evento ha avuto il vantaggio collaterale
di mettere a tacere le manifestazioni nazionaliste dissidenti,
organizzate nello stesso giorno”, dice Le Figaro …
La tradizionale sfilata degli ultranazionalisti anti-Putin a Mosca è
stata in realtà completamente oscurata quest’anno dal successo di una
manifestazione patriottica organizzata dai partiti di maggioranza e
dell’‘opposizione patriottica’ (KPRF in testa) a sostegno del presidente
russo e della sua politica in Ucraina.
Brandendo slogan come “Noi siamo uniti!” o “Confidiamo in Putin”, quasi
100.000 persone hanno attraversato, secondo la polizia, l’arteria
principale della capitale russa, esibendo bandiere russe e nastri di San
Giorgio, “simbolo delle adunate dei separatisti filo-russi nell’Est
dell’Ucraina”, dice AFP, che dimentica di ricordare che è soprattutto il
simbolo antifascista della vittoria della Grande Guerra Patriottica del
1941-1945. Un fascismo che occupa le strade di Kiev e Lviv, ma qualche
volta anche quelle di Mosca.
Organizzata in occasione della festa dell’Unità nazionale, giorno
festivo in Russia per commemorare la cacciata delle forze di occupazione
polacche dal Cremlino nel 1612, il 4 novembre di ogni anno vede marce e
manifestazioni nelle principali città del paese. “Oggi è la festa del
mio eroe, del salvatore del mio popolo, è la festa di Putin, che ha
riunito i popoli russi” afferma con entusiasmo Maroussia Nikolaevna, una
“novorussa” di 59 anni, proveniente dal bastione di Donestk con degli
amici della penisola della Crimea, una penisola che ha fatto ritorno
alla Russia nel mese di marzo. “Sono qui perché condivido le politiche
di Putin. E io non sono il solo, non ho mai visto così tante persone!”,
aggiunge Vladimir, 70 anni.
Sul palco, i rappresentanti delle principali forze politiche russe, tra
cui il partito di governo Russia Unita, i comunisti del KPRF o ancora
gli ultra-nazionalisti del LDPR, hanno mostrato il loro sostegno per
l’uomo forte del Cremlino e per la lotta dei ribelli filo-russi contro
le truppe della giunta di Kiev nell’ex “Ucraina orientale”, ridivenuta
“Novorossia” dopo più di sei mesi. Il supporto è sicuro, chiaro, netto,
una sfida agli occidentali: “Siamo uniti con i nostri fratelli in
Novorossia”, ha gridato dal palco Sergei Mironov, leader del partito
pro-Cremlino Russia Giusta.
In strada, una folla impressionante, dove si riconoscevano anche le
bandiere rosse con la croce bianca di San Giorgio dei nostri compagni
del NASHI, il movimento della gioventù russa anti-fascista…
I NEOFASCISTI MESSI KO IN STRADA: “UN SOLO POPOLO RUSSO”…
I NEOFASCISTI MESSI KO IN STRADA: “UN SOLO POPOLO RUSSO”…
Per la sua grandezza, questo evento di patrioti ha eclissato la
tradizionale sfilata annuale degli ultra-nazionalisti, in gran parte
neo-fascisti o neo-nazisti, per lo più contrari a Vladimir Putin, che ha
fatto fatica a radunarsi quest’anno. La “Marcia Russa”, “che riunisce
ogni 4 novembre non meno di cinquanta fazioni ultra-nazionaliste e di
estrema destra”, ha detto timidamente l’AFP, ha attirato solo 2.000
persone secondo la polizia, ben lontano dalle 10.000/20.000 persone
attese dagli organizzatori.
Xenofobi e razzisti (l’icona dei media della NATO, il truffatore
Navalny, è uno dei leader di questi xenofobi), di solito uniti nel loro
rifiuto della presenza in Russia di immigrati provenienti dalle ex
repubbliche sovietiche, queste fazioni sono state quest’anno divise
dalla questione ucraina.
“LA COLONNA D’OPPOSIZIONE” (SECONDO RT)
“LA COLONNA D’OPPOSIZIONE” (SECONDO RT)
Il tradimento e la confusione si mescolano nei meandri della politica russa!
«Perché scontrarsi con l’Ucraina per la Crimea? Ci costa denaro e non serve a niente”, insiste con l’AFP Alexandre Diomine, un cosacco di Rostov. Il leader del movimento ultra-nazionalista ‘Russkiye’ (I Russi), Dmitri Demiouchkine, ha detto da parte sua di essere “contro la guerra civile in Ucraina” (sic), considerando che “non vi è che un solo popolo russo, nonostante ciò che lo “Stato cerca di farci credere.”
«Perché scontrarsi con l’Ucraina per la Crimea? Ci costa denaro e non serve a niente”, insiste con l’AFP Alexandre Diomine, un cosacco di Rostov. Il leader del movimento ultra-nazionalista ‘Russkiye’ (I Russi), Dmitri Demiouchkine, ha detto da parte sua di essere “contro la guerra civile in Ucraina” (sic), considerando che “non vi è che un solo popolo russo, nonostante ciò che lo “Stato cerca di farci credere.”
Ascoltiamo di nuovo Le Figaro: “Anche se ridotto al minimo, il corteo è
stato suddiviso in diverse fazioni: i russi filo-ucraini che difendono
il Maidan”, i “Soldati dello Stendardo” un movimento ultra-ortodosso,
antisemita, che critica l’egemonia sionista”… Come Vladimir Putin, la
maggior parte considera l’Ucraina come un “popolo fratello “, ma
denunciano la “guerra del Cremlino” ingaggiata in Crimea o nel Donbass.
Nell’inverno del 2011, quasi tutti avevano partecipato a importanti
proteste anti-Putin”…
“La colonna d’opposizione”, dice molto giustamente la televisione RT (ex
Russia Today), con riferimento alla quinta colonna fascista della
guerra civile spagnola. Si noti che gli stessi piccoli gruppi hanno
organizzato a… Kiev questo 4 novembre una “marcia slava”. Con l’aiuto e
l’approvazione della giunta di Kiev e che ha radunato qualche dozzina di
traditori …
SCONFITTA ANCHE PER QUEI GRUPPUSCOLI CHE VOLEVANO SORPASSARE PUTIN SULLA QUESTIONE DEL PATRIOTTISMO E DELLA NOVOROSSIA
SCONFITTA ANCHE PER QUEI GRUPPUSCOLI CHE VOLEVANO SORPASSARE PUTIN SULLA QUESTIONE DEL PATRIOTTISMO E DELLA NOVOROSSIA
Ma il fallimento nelle adunate è stato anche per le fazioni monarchiche
(di cui le bandiere nero-giallo-bianco dominavano la manifestazione) e
dei nazionalisti che sostengono la Novorossia al di fuori delle
organizzazioni pro-Putin. Un’altra manifestazione del nazionalismo,
questa volta a sostegno della popolazione di lingua russa dell’Ucraina,
ha attirato ancora meno persone della “Marcia Russa”. Il carismatico ex
leader separatista Igor Strelkov, che aveva appoggiato questa
manifestazione, non vi ha alla fine preso parte. Strelkov è un ufficiale
di alto valore, un eroe russo senza il quale la Novorossia non avrebbe
tenuto nelle prime battaglie, che afferma di sostenere Putin, ma che ha
delle brutte frequentazioni, in particolare dei bloggers anti-Putin
vicino alla spia occidentale Limonov. Le cui magre truppe hanno aderito al corteo monarchico.
Limonov, né nazionale (sic) né bolscevico (resic) è stata una delle
figure di primo piano del fronte anti-Putin “L’altra Russia”, con i
liberali Kasparov e Kassianov e i trotzkisti di Udaltov. Un gruppo
sponsorizzato dagli Stati Uniti e che intende organizzare una
rivoluzione colorata in Russia. Improvvisamente a marzo, durante il caso
della Crimea, i traditori Limonovisti si sono scoperti patriottici e
hanno cominciato a sostenere la ribellione del Donbass. Apparendo sotto
il nome di “Primavera russa” (slogan occidentale) o di “l’Altra Russia”
essi cercano, senza successo, di destabilizzare Putin sulla questione
del patriottismo. L’Ufficio del Procuratore Generale russo ha anche
aperto due settimane fa un’inchiesta, seguita da alcune perquisizioni,
per appropriazione indebita di denaro da parte dei Limonovisti nella
“raccolta fondi per il Donbass”, da loro organizzato (compreso in
Francia, dove hanno degli agganci).
Si noti che le elezioni presidenziali e parlamentari del 2 novembre,
nelle Repubbliche Popolari di Donetsk (DNR) e Lugansk (LNR) hanno visto,
in un movimento simile, i candidati vicini alla linea patriottica del
Cremlino, come i nuovi presidenti Aleksandr Zakharchenko o Igor
Plotnitski, imporsi con una maggioranza schiacciante come leader
indiscussi delle repubbliche della Novorossia. E i gruppuscoli
affondare. Le elezioni hanno in particolare chiarito la situazione
politica nella DNR e hanno eliminato dal gioco politico diversi gruppi e
capi di milizie, mediaticamente rumorose ma che non sono state nemmeno
in grado di presentarsi alle elezioni entro i requisiti di legge
stabiliti dal CEC della DNR.
PATRIOTTISMO PANRUSSO VERSUS ULTRA-NAZIONALISMO
PATRIOTTISMO PANRUSSO VERSUS ULTRA-NAZIONALISMO
Da sempre, due visioni si sono opposte in Russia:
- il patriottismo panrusso, legato ad una visione statale del mondo russo, imperiale, aperta a tutte le composizioni dell’Impero russo e oggi della Federazione russa, tra cui i caucasici e musulmani integrati. Questo punto di vista è stato anche quello del “patriottismo sovietico” imposto da Stalin sullo sfondo del “nazional-bolscevismo russo” (che fu agli inizi del XX secolo, quasi due decenni prima del nazional-bolscevismo tedesco di Niekisch, la tendenza di ultra-sinistra del partito bolscevico di Lenin).
- l’ultra-nazionalismo russo, fondato su una visione etnica, riduttrice, di una nazione russa epurata dei suoi elementi non slavi e non ortodossi, tra cui i caucasici (chiamati i “culi neri”), visione riduttrice che priverebbe la Russia della sua stessa potenza.
- su questo ultra-nazionalismo si sono aggregati dei gruppuscoli neofascisti e antisemiti, tra cui dei neonazisti legati alla sfera euro-americana. Costoro dimenticano, nella loro idiozia ideologica, che Hitler faceva degli slavi, soprattutto polacchi e russi, dei popoli da sterminare o schiavizzare …
- il patriottismo panrusso, legato ad una visione statale del mondo russo, imperiale, aperta a tutte le composizioni dell’Impero russo e oggi della Federazione russa, tra cui i caucasici e musulmani integrati. Questo punto di vista è stato anche quello del “patriottismo sovietico” imposto da Stalin sullo sfondo del “nazional-bolscevismo russo” (che fu agli inizi del XX secolo, quasi due decenni prima del nazional-bolscevismo tedesco di Niekisch, la tendenza di ultra-sinistra del partito bolscevico di Lenin).
- l’ultra-nazionalismo russo, fondato su una visione etnica, riduttrice, di una nazione russa epurata dei suoi elementi non slavi e non ortodossi, tra cui i caucasici (chiamati i “culi neri”), visione riduttrice che priverebbe la Russia della sua stessa potenza.
- su questo ultra-nazionalismo si sono aggregati dei gruppuscoli neofascisti e antisemiti, tra cui dei neonazisti legati alla sfera euro-americana. Costoro dimenticano, nella loro idiozia ideologica, che Hitler faceva degli slavi, soprattutto polacchi e russi, dei popoli da sterminare o schiavizzare …
Degli analisti e critici del Cremlino accusano Vladimir Putin di
promuovere fin dall’inizio della crisi in Ucraina, dei sentimenti
nazionalisti per giustificare i peggiori scontri che la Russia sta
affrontando con gli occidentali dopo la fine della Guerra Fredda. “Il
governo sta riuscendo molto bene ormai solo nel mobilitare l’elettorato
nazionalista”, ha detto Fyodor Krasheninnikov, presidente dell’Istituto
di Studi per lo Sviluppo e la modernizzazione (pro occidentale).
Per distorcere la visione di Putin, che di fatto è un grande
sostenitore del patriottismo panrusso di tipo imperiale, i media della
NATO e gli studiosi occidentali non esitano a truccare le citazioni. Un
esempio: il giornalista Pierre Avril del Figaro, pretende di descrivere
l’‘OPA di Putin sui nazionalisti’ (4 novembre 2014): “‘Il più grande
nazionalista in Russia, sono io’, ha detto Putin, alla fine del mese di
ottobre al Club Valdai. Dopo che i liberali sono stati ridotti al
silenzio, è il turno del nazionalismo dissidente di finire nella
marginalità”.
Il problema è che la citazione è stata troncata. L’intera citazione era: “Io sono il più grande nazionalista … ma solo se questo non significa estremismo e razzismo”, ha detto Putin …
Luc Michel per PCN-INFO con Fabrice BeaurIl problema è che la citazione è stata troncata. L’intera citazione era: “Io sono il più grande nazionalista … ma solo se questo non significa estremismo e razzismo”, ha detto Putin …
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Tratto da: Informare per resistere
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