mercoledì 12 novembre 2014

Media War. La Cnn “saluta il Cremlino”, e Mosca lancia “Sputnik”

 Media War. La Cnn “saluta il Cremlino”, e Mosca lancia “Sputnik”

Spirano venti sempre più freddi tra Washington e Mosca dopo che i media russi hanno annunciato l’intenzione della Cnn di chiudere i battenti in Russia prima del 2015 a causa delle innovazioni legislative sulle licenze varate dal Cremlino. Intanto la Russia vara “Sputnik” il nuovo hub mediatico varato dal Cremlino per “combattere la propaganda occidentale”. 
Cnn addio per le licenze
La Cnn russa chiuderà i battenti entro il 2015. Lo ha annunciato la stessa Turner Broadcasting System Europe Limited, proprietaria della rete. Il motivo ufficialmente è quello di un braccio di ferro per le licenze dal momento che il Cremlino ha introdotto alcune innovazioni legislative per quanto riguarda i mezzi di comunicazione. La Cnn era presente in Russia ormai dal 1993, quando la Guerra Fredda era finita, e indicativamente lascerà il suolo russo nel 2015, quando cioè una nuova Guerra Fredda sembra essere ufficialmente diventata realtà. Dal 2009 Roskomnadzor, l’ente di controllo russo del settore radiotelevisivo, ha iniziato ad esigere alle reti straniere licenze locali che la Cnn finora non ha ottenuto. Proprio l’ente di controllo russo però ha prontamente smentito: : “La decisione della Cnn non ha niente a che fare con Roskomnadzor“, ha affermato un portavoce, “La catena televisiva americana può tranquillamente ottenere le licenze se ottempera agli obblighi previsti dalla legge“. La Cnn dovrebbe in sostanza allearsi con un partner russo, ma Vladimir Putin, in risposta alle sanzioni sempre più stringenti decise dall’Occidente contro la Russia, ha posto restrizioni sulle partecipazioni straniere nelle telecomunicazioni riducendole dal 50% al 20%. 
Mosca rilancia la  Media War 
Le guerre ormai si combattono sempre di più con una cinepresa, ne abbiamo saputo qualcosa in occasione della guerra in Libia a Muammar Gheddafi, quando tutti i media occidentali bombardarono per giorni con notizie artefatte e false, (vedi finte fosse comuni a Tripoli o Mig che sparavano sui manifestanti), che crearono il clima ideale all’autorizzazione di un intervento militare contro la Libia. Ne abbiamo avuto una ulteriore riprova in Ucraina, con i media che hanno diffuso una visione del Majdan completamente parziale, omettendo che la rivolta era capeggiata anche da neofascisti e neonazisti. Nel caso dell’Ucraina tutto l’apparato mediatico occidentale ha additato la Russia comne unica colpevole, a segnalare quanto sia importante il controllo e la manipolazione dei media. Mosca sembra averlo compreso e ha deciso di lanciare il progetto “Sputnik”, ovvero  un’organizzazione mediatica imponente e sofisticata, che conta su centinaia di professionisti dell’informazione, mirata a “combattere la propaganda occidentale”. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi e inizialmente opererà solo via radio e online trasmettendo in cinque lingue tra cui arabo e cinese. Dal 2015 trasmetterà in oltre 30 lingue con inviati in oltre 130 città di 34 Paesi e con oltre 800 ore di programmi radio quotidiani. Lo slogan del progetto è “telling the untold”, ovvero esplicitare quanto viene tenuto nascosto per diversi motivi. L’obiettivo è quello di raggiungere miliardi di persone creando un Hub in grado di bilanciare il controllo pressochè assoluto dell’informazione da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale. 
di Daniele Cardetta
Fonte: Tribuno del popolo

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