domenica 16 novembre 2014

Obama chiama alla crociata contro la Russia

 Obama chiama alla crociata contro la Russia

Dopo aver incassato la sconfitta nelle elezioni di Mid Term negli Stati Uniti Obama si presenta al G20 di Brisbane più aggressivo del solito attaccando ancora una volta la politica della Russia in Ucraina che sarebbe “un’aggressione che minaccia il mondo”. 
Obama si è presentato al G20 di Brisbane carico come una molla forse consapevole di avere su di sè gli occhi di tutto il mondo dopo aver perso le elezioni di Mid Term solo qualche giorno fa. Obama ha annunciato lo stanziamento di tre miliardi di dollari e ha parlato di crisi internazionali e di occupazione ma ha puntato il dito soprattutto sulla politica della Russia in Ucraina. Come di consueto Obama ha attaccato frontalmente la Russia di Vladimir Putin, la cui politica nei confronti dell’Ucraina viene da lui interpretata come “un’aggressione che minaccia il mondo”. Inutile dire che l’interpretazione di Obama è del tutto a senso unico, e proprio il presidente americano continua a non commentare le continue voci del coinvolgimento dei neonazisti nella guerra civile accanto al governo di Kiev e quindi contro gli odiati russi. Quella della Russia sembra quasi una ossessione per gli Stati Uniti, al punto che il presidente americano lo ha anche ribadito: L’aggressione russa minaccia il mondo“. Ovviamente gli Stati Uniti per bocca di Obama si propongono come la sola superpotenza mondiale a guidare l’opposizione contro la Russia, e non poteva non tirare fuori nuovamente la notizia dell’abbattimento dell’MH17,  il volo della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo precipitato il 17 luglio scorso sui cieli dell’Ucraina orientale.  Insomma un rilancio in pompa magna della Guerra Fredda 2.0 da parte di Obama che evidentemente ha bisogno di mostrare i muscoli per recuperare consensi negli Stati Uniti. Una russofobia, quella dell’Occidente, che suona come una risposta all’avvicinamento tra Mosca e Pechino che hanno appena siglato importantissimi accordi energetici che potrebbero modificare i rapporti di forza negli anni a venire. Del resto non solo il fronte dell’Ucraina continua a essere caldo, ma anche quello della Siria, con Obama che ha appena annunciato di non poter debellare la Siria senza prima debellare Assad, che è un alleato storico proprio di Mosca.


Fonte: Tribuno del popolo

Nessun commento:

Posta un commento