mercoledì 12 novembre 2014

Obama e i diritti umani violati, degli altri

 Obama e i diritti umani violati, degli altri.

Al summit Apec di Pechino il presidente Barack Obama ha richiesto alla Cina “rispetto dei diritti umani e libertà di stampa”. Il presidente americano si trova in Cina per prendere parte al summit annuale sulle connessione regionali e sui rapporti commerciali tra i continenti del Pacifico. 
Innanzitutto una riflessione sull’Apec, Associazione dei Paesi dell’Asia/Pacifico, un summit importantissimo quello che si sta tenendo a Pechino ma che ai nostri media sembra interessare meno di gossip e pruderie sul governo Renzi, a mostrare ancora una volta il pessimo livello della nostra carta stampata. In Cina si stanno decidendo i destini del futuro del mondo e non è casuale che Obama si sia recato a Pechino per parlare anche con il presidente Xi Jinping del futuro strategico della regione. Ma poteva il presidente americano perdere l’occasione di venire a fare il maestrino in casa cinese? Obama nel corso del suo intervento al summit dell’Apec ha pensato bene di chiedere alla Cina il “rispetto dei diritti umani e la libertà di stampa”, due richieste di cambiamento che il leader Usa vorrebbe vedere messe in atto nel colosso cinese. Il riferimento a quanto successo con la cosiddetta “Rivoluzione degli ombrelli” a Hong Kong è sin troppo palese: “Il nostro messaggio principale è di assicurare che la violenza sia evitata noi non ci attendiamo dalla Cina che segua il modello americano in tutte le circostanze. Ma continueremo a preoccuparci dei diritti dell’uomo“. E dire che negli Stati Uniti quando c’è stata la mobilitazione di Occupy Wall Street la polizia non è andata molto per il sottile nel reprimere i moti di piazza. Anche per quanto riguarda i diritti umani l’atteggiamento di Obama sembra simile a quello del “bue che dice cornuto all’asino” dal momento che gli Stati Uniti sono accusati di aver destabilizzato interi paesi finanziando rivolte di piazza e sommovimenti sociali in tutto il mondo, dalla Libia fino alla Siria e più recentemente all’Ucraina. Per non parlare dell’esistenza di Guantanamo e dell’atteggiamento delle forze dell’ordine negli Stati Uniti nei confronti di minoranze e ultimi della società, basti pensare alle rivolte di quest’estate contro la brutalità della polizia. Nelle prossime ore gli incontri continueranno ed è possibile che Usa e Cina possano trovare un accordo sul clima. L’intesa a oggi sarebbe ancora lontana e potrebbe anche saltare, ma la Casa Bianca vorrebbe arrivare a una conclusione in tempi brevi anche solo per permettere a Obama di portare a casa un successo. 

Fonte: Tribuno del popolo

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