Per molti Winston Churchill è un eroe democratico, ma un memorandum segreto dell’Fbi recentemente pubblicato in un libro svela che Churchill voleva convincere l’allora presidente degli Stati Uniti Harry Truman a compiere il first strike nucleare contro l’Unione Sovietica.
In Gran Bretagna è considerato un eroe e sono in molti a ritenere Winston Churchill uno statista di prima fascia che esercitò un ruolo di primo piano nella lotta al nazifascismo. Tralasciando sull’oscuro passato dello statista britannico, che secondo molti era affascinato dal fascismo mussoliniano, si può comunque sostenere che la vera peculiarità di Churchill fu il suo anticomunismo viscerale, un anticomunismo profondo che ebbe le sue origini negli anni del Primo Dopoguerra e culminarono poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quando Londra non volle stringere un’alleanza antinazista con Stalin forse sperando che Hitler rivolgesse le sue armate verso Est, come poi accadde successivamente. Fu proprio lui a coniare il termine “Cortina di Ferro” riferendosi al blocco socialista nato all’indomani della guerra, al punto che era letteralmente ossessionato dal comunismo e dagli sforzi per contenerne un’avanzata che in quegli anni sembrava essere inevitabile. In Unione Sovietica infatti c’era ancora Stalin, l’eroe della Seconda Guerra Mondiale che aveva saputo vincere Hitler a Stalingrado, e il problema del mondo post-nazismo non era tanto quello di costruire la pace, quanto quello di annichilire e schiacciare il comunismo. Un memorandum segreto dell’Fbi pubblicato nel libro ‘When Lions Roar’ del giornalista Thomas Maier, in uscita in Gran Bretagna svela un succoso retroscena di quegli anni che la dice lunga sul modo di pensare della classe dirigente inglese. Per nulla impressionato dal disastro di Hiroshima e Nagasaki infatti, Churchill nel 1947 sarebbe arrivato a proporre agli alleati degli Stati Uniti un attacco nucleare preventivo per cancellare una volta per tutte il comunismo sovietico. A quei tempi l’Urss ancora non possedeva l’atomica, si era creata quindi una finestra di azione che i falchi londinesi volevano percorrere fino in fondo, in evidente spregio a ogni umanità e compassione umana. Secondo il documento Churchill avrebbe fatto pressioni sul senatore repubblicano Styles Bridges per convincere Harry Truman, il presidente americano che autorizzò la bomba di Hiroshima, a convincerlo a rompere gli indugi e attaccare i sovietici. Poco dopo anche Mosca inaugurò la dotazione di armi nucleari ponendo fine al vantaggio tattico dell’Occidente. Insomma, altro che democrazia, il teorico della cortina di ferro suggeriva di uccidere decine di milioni di cittadini inermi in nome del suo credo anticomunista, ma oggi nessuno si azzarda a mettere in discussione le scelte che furono prese da classi dirigenti tutt’altro che democratiche.
Fonte: Tribuno del popolo
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