lunedì 1 settembre 2014

Crisi Ucraina: la grande stampa Italiana conferma il suo ruolo di servile vassallo dell’Impero


di Luciano Lago

Fonte: controinformazione




Ci sarebbe ormai da ridere nel leggere e commentare le menzogne puerili pubblicate della grande stampa italiana a proposito del conflitto in Ucraina.
In questo paese la disastrosa campagna militare (l’”operazione castigo”, la chiamavano) condotta dall’Esercito di Kiev, appoggiato dalla NATO, sta arrivando alla sua conclusione con la pesante sconfitta inflittagli dai separatisti del Donbass, denominata Novorossia.
Mentre il grosso delle truppe ucraine, ritiratisi dalle città di Slavyanoserbsk, Crimea y Kirovsk, adesso si trovano accerchiati in una sacca vicino a Makeeva da cui può uscire solo con una resa, nel frattempo le milizie dei filorussi sono arrivate a Mar di Azov e stanno puntando a liberare Mariupol, in precedenza conquistata dagli ucraini. Tutte le postazioni della frontiera sono ormai in mano alle forze separatiste filo russe.

Interi reparti ucraini formati da centinaia di soldati di leva, demoralizzati si  arrendono e si consegnano ai reparti della Novorossia e molti di loro chiedono di passare con i separatisti. Le forze dei separatisti hanno acquisito carri armati, blindati ed artiglieria dell’esercito ucraino e persino batterie di missili che l’esercito di Kiev utilizzava per bombardare le istallazioni ed i quartieri civili di Lugansk, Donetsk ed altre località dove sono state colpite scuole, ospedali ed abitazioni con centinaia di vittime civile dall’inizio del conflitto.
Di fronte a questa rotta generale, per occultare la situazione e le sue responsabilità (è stato lui ad ordinare la disastrosa operazione militare), il presidente ucraino Poroshenko si inventa la notizia di una presunta “invasione russa” dal confine. La NATO fa seguire la pubblicazione di alcune foto satellitari e le agenzie USA come Reuters, CNN, FOX News, ABC, ecc..( in pratica la macchina della propaganda e della manipolazione) si lanciano in una operazione mediatica per sostenere che è in atto una invasione russa dell’Ucraina come fatto “incontrovertibile”.
Sono le stesse agenzie che davano come incontrovertibili le” armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein in Irak, le rivolte popolari “per la democrazia” in Libia, l’attacco con il gas attribuito all’Esercito di Assad in Siria e recentemente, l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines attribuito ai filo russi. Tutte bufale della propaganda atlantista poi smentite clamorosamente dai fatti.
Naturalmente in Italia le notizie dell’invasione russa, corredate dalle “false prove” ,vengono immediatamente riprese dai giornali nostrani che ripetono a pappagallo tutte le veline ricevute dalle agenzie statunitensi.
Così la Repubblica annuncia la notizia sensazionale menzionando  le prove arrivate dai satelliti USA, come sempre accade  quando i media del sistema devono pompare una certa isteria bellica contro il “cattivo” di turno (Putin).
Il titolone è niente meno che questo: “Ucraina, nelle foto satellitari della Nato la prova dell’invasione russa”.
Successivamente, se verifichi nel dettaglio le foto, e c’è scritto in piccolo e in inglese che «L’area di dispiegamento e di addestramento si trova a circa 50 km a Est del confine ucraino», ossia in territorio russo.
Come se non bastasse, le diciture nelle foto spiegano anche che quella è l’area di Rostov (nei pressi della più grande città della Russia meridionale).
In quella zona si stanno svolgendo massicce esercitazioni di truppe russe : Mosca esibisce la sua forza militare ma lo fa nel suo territorio, e allora?
Le foto sono di una agenzia privata e non governative e riportano una processione di alcune decine di mezzi e nessuno ci dice che siano russi e non sottratti agli ucraini,meno si spiegherebbe una invasione fatta con 1.000 uomini, soldati russi. Operazioni del genere richiederebbero l’impiego di almeno 60/70.000 uomini e qualche migliaio di mezzi corazzati e blindati con la copertura dell’aviazione.
Poco dopo le stesse agenzie si correggono ed ammettono che ci sarebbe stato un errore di traduzione e che Poroshenko non avrebbe parlato di” invasione”.
Si sa che la logica non alberga negli uffici di Repubblica e degli altri giornaloni  italiani con il Corriere della Sera in testa che hanno pubblicato l’ennesima bufala come notizia certa.  l’importante è compiacere i signori di Washington diffondendo come sempre la loro versione.
Tutti i commentatori dei giornali sembrano  posseduti dalla medesima isteria bellicista nell’indicare  “invasione” del’Ucraina ad opera delle truppe russe e di conseguenza e far apparire nella veste di “aggressore” Putin e del  “cattivo tiranno” di turno contro cui scagliarsi e  da cui la NATO e gli Stati Uniti, “guardiani della democrazia”, ci difenderanno. Si tratta della necessità estrema che l’Occidente ha sempre avuto nell’indicare un nemico contro cui compattarsi, naturalmente stringendo i ranghi ed allineandosi alle direttive di Washington. Era accaduto con Milosevic, con  Saddam Hussein, con Gheddafi, poi con Assad,  esiste sempre un nemico esterno che giustifica le operazioni militari, l’allargamento della NATO ed i golpe pilotati dagli USA. Se non esiste lo si crea appositamente.
Nel caso dell’Ucraina il problema lo hanno creato gli Stati Uniti, con la sobillazione prima e poi con il golpe pilotato dagli USA ed appoggiato dalla UE. Se in Europa ci fossero persone assennate e responsabili , queste avrebbero potuto dissociarsi dalla condotta attuata dagli americani e lasciare a loro la patata bollente dell’Ucraina, un paese di frontiera dagli equilibri delicati che  i responsabili nord americani sono andati a destabilizzare per le loro finalità egemoniche e di accerchiamento della Russia. Purtroppo disponiamo nella UE soltanto dei  solerti funzionari  al totale servizio del potere USA e ne andremo a subire tutte le conseguenze con il rischio reale di un disastroso allargamento del conflitto.
Nella foto in alto: prigionieri ucraini fatti sfilare nella piazza di Donetsk

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