M K Bhadrakumar 7 Settembre 2014
Fonte: Aurora sito
L’Organizzazione
del Trattato del Nord Atlantico fa in modo che la parola “continua” non
sia la stessa di “permanente”. Il vertice NATO in Galles s’è appena
fermata dall’inviare truppe permanenti presso le frontiere della Russia,
violando l’atto istitutivo del 1997 dell’alleanza con la Russia. Così
una forza di 4000 uomini, “punta di lancia” appena creata, dovrebbe solo
“continuare” la presenza militare. La forza potrebbe, comunque,
oltrepassare in poche ore il confine della Russia. La NATO afferma che
si tratta di una forza deterrente ma, probabilmente è almeno un limitato
rafforzamento della NATO lungo la divisione Est-Ovest, avvicinandosi
per diverse centinaia di chilometri a Mosca dalla Guerra Fredda, quando
il Patto di Varsavia copriva il vasto spazio fino al muro di Berlino. È
vero, il vertice non ha discusso l’adesione alla NATO dell’Ucraina; né
ha accettato di fornirle armi. Ma il presidente statunitense Barack
Obama ha sollecitato l’alleanza ad intraprendere un piano a lungo
termine per ricostruire l’esercito ucraino, nonché aggiungere nuovi
membri. (Il testo della dichiarazione del vertice in Galles è qui.)
La Russia non può non interrogarsi sulla tabella di marcia della NATO, che dovrebbe ricordarle l’apertura di basi permanenti presso il confine e quanto l’alleanza si propone di avvicinarsi ulteriormente a Ucraina e Georgia, di fatto trascinando questi Paesi sotto le sue ali senza, forse, farne dei membri. Mosca ha preso atto che, come ha detto una dichiarazione del ministero degli Esteri di Mosca, “Il vertice ha adottato la linea espansionista della NATO verso est e ne rafforzerà la presenza in prossimità delle frontiere della Russia“, aggiungendo che tali piani sono “nutriti da molto tempo e la crisi ucraina è semplicemente un pretesto per iniziarne l’attuazione“. La dichiarazione avvertiva espressamente che l’interferenza della NATO in Ucraina porterà all’escalation delle tensioni in Ucraina e al sabotaggio della via alla pace e, più sinistramente, “ad approfondire la spaccatura nella società ucraina“.
La linea di fondo è che il vertice NATO in Galles ha formalizzato lo status di avversario della Russia. L’ambito della sicurezza in Europa è cambiata in modo fenomenale, ed è inevitabile che ci siano conseguenze strategiche. Sarebbe una coincidenza, o meno, che sei navi della Flotta del Nord della Russia si siano dirette verso le isole della Nuova Siberia, nell’Artico, per ricostruirvi la base navale sovietica abbandonata nel 1993.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
La Russia non può non interrogarsi sulla tabella di marcia della NATO, che dovrebbe ricordarle l’apertura di basi permanenti presso il confine e quanto l’alleanza si propone di avvicinarsi ulteriormente a Ucraina e Georgia, di fatto trascinando questi Paesi sotto le sue ali senza, forse, farne dei membri. Mosca ha preso atto che, come ha detto una dichiarazione del ministero degli Esteri di Mosca, “Il vertice ha adottato la linea espansionista della NATO verso est e ne rafforzerà la presenza in prossimità delle frontiere della Russia“, aggiungendo che tali piani sono “nutriti da molto tempo e la crisi ucraina è semplicemente un pretesto per iniziarne l’attuazione“. La dichiarazione avvertiva espressamente che l’interferenza della NATO in Ucraina porterà all’escalation delle tensioni in Ucraina e al sabotaggio della via alla pace e, più sinistramente, “ad approfondire la spaccatura nella società ucraina“.
La linea di fondo è che il vertice NATO in Galles ha formalizzato lo status di avversario della Russia. L’ambito della sicurezza in Europa è cambiata in modo fenomenale, ed è inevitabile che ci siano conseguenze strategiche. Sarebbe una coincidenza, o meno, che sei navi della Flotta del Nord della Russia si siano dirette verso le isole della Nuova Siberia, nell’Artico, per ricostruirvi la base navale sovietica abbandonata nel 1993.
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