lunedì 1 settembre 2014

La cultura politica degli Stati Uniti e il convoglio russo

di Stevan Gayich Fonte: Millennium




Nell’aprile del 1861 il Presidente Abramo Lincoln, colui che guidò la fondazione della struttura federale dell’attuale potenza mondiale, era sul punto di prendere un’importante decisione. Davanti a lui vi era una questione: come unire ideologicamente, economicamente e regionalmente un paese diviso. Così colui che ricevette dai padri fondatori la guida degli Stati Uniti prese una decisione, e portò un’opportunità per risolvere i problemi che si erano accumulati per 80 anni. Gli ultimi anni prima dello scoppio della guerra civile negli Stati Uniti furono segnati da una grande instabilità politica e da una serie di incidenti che accelerarono i tempi verso l’inizio del conflitto. In seguito, quello che sembrò un incidente di poca importanza, accaduto in una piccola isola fortezza chiamata “Fort Sumter”, fu in realtà l’inizio di una guerra civile sanguinosa, la prima guerra industriale su larga scala che provocò la morte di circa 700 mila persone.
Dopo la decisione di dividersi dagli Stati Uniti, la Carolina del Sud lanciò un ultimatum alle truppe dell’Unione intimandogli di ritirare tutte le loro forze dal suo territorio, incluso il porto di Charleston, che era un piccolo avamposto sull’isola di Sumter con una guarnigione USA all’interno della sua piccola fortezza. Data la difficile situazione dei soldati nella fortezza, Lincoln scrisse al Governo dello Stato della Carolina del Sud che avrebbe inviato alla fortezza occupata un convoglio di aiuti per mezzo di alcune navi. La Carolina del Sud rimase in attesa, fino a quando non affermò che: “Tutte le truppe dell’Unione devono lasciare Fort Sumter.” Il 12 aprile la Carolina del Sud, usando l’artiglieria, attaccò l’isola, e Lincoln rispose dichiarando guerra alle forze confederate. Lincoln scatenò la guerra, ma grazie alle sue astute manovre i primi a sparare furono gli Stati del sud, legittimando l’intervento dell’Unione, che poi ne uscì vittoriosa.
Qual è la connessione fra l’incidente di Fort Sumter un secolo e mezzo fa e gli eventi attuali in Ucraina? Secondo le circostanze, le differenze fondamentali stanno nelle posizioni degli attori principali, nelle cause della guerra, ecc. I due casi non sono identici. Ciò nonostante, bisogna riflettere sulle cause delle interpretazioni americane di fronte ai comportamenti internazionali, e in questo caso le interpretazioni delle azioni della Russia in relazione alla guerra ucraina.
Quando ha cominciato a circolare la notizia sul convoglio umanitario russo diretto agli abitanti del Donbass bombardati dalla Junta di Kiev, gli statisti americani hanno urlato a più riprese che in realtà quelli inviati dalla Russia non erano aiuti umanitari, e che il convoglio “umanitario” fosse la copertura di un’operazione di invasione militare di uno stato sovrano. Tutto ciò che ha fatto la Russia per dimostrare che quello era davvero un convoglio di aiuti umanitari non è stato sufficiente agli occhi degli occidentali. Così il convoglio è rimasto per 10 giorni fermo nei campi come in una sceneggiata, cosicché tutti, incluse le autorità di Kiev presenti sul campo, potessero controllare il contenuto dei camion. Quando la situazione ha raggiunto un punto morto, la Russia ha infine inviato un convoglio alla popolazione bisognosa del Donbass.
Ma bisogna ancora riflettere sul perché il convoglio russo risultasse sospetto agli occhi degli USA. La risposta, ovviamente, sta negli eventi accaduti in simili situazioni in altre parti calde del globo. Durante la guerra in Bosnia migliaia di convogli arrivarono all’aeroporto di Sarajevo, che era sotto il controllo dei Bosniaci musulmani. Questi convogli vennero inviati sotto gli auspici delle Nazioni Unite o di altre organizzazioni internazionali nelle enclavi Bosniache musulmane circondate, che dopo il loro arrivo, da mesi presumibilmente disarmati, cominciarono a difendere le loro posizioni. Ma allora gli Stati Uniti li chiamarono carichi “umanitari”, sebbene come sappiamo oggi fossero, anche presso il Tribunale dell’Aja, con tutte le prove carichi di armi. E le prove non sono “propaganda serba”.
Questa guerra non è però l’unico esempio. Per quanto riguarda la Siria, si è trovata la risoluzione ONU N°2165, che giustifica l’invio di beni in Siria, senza l’autorizzazione del governo siriano, per la popolazione bisognosa. Tuttavia, secondo gli Stati Uniti, questa risoluzione non si può applicare verso il Donbass, che da mesi vive sotto diretta minaccia e con carenza di cibo.
Nella vita privata, le persone interpretano il comportamento degli altri in base alla loro esperienza. Per lo Stato vale la stessa regola. Difficile credere che qualcuno non operi con la tua stessa logica. Questo è il motivo per il quale è così difficile credere che il convoglio russo abbia trasportato solo grano e latte. Riflettere sui modi nei quali lo stato e i capi del governo interpretano il comportamento degli altri principali attori sulla scena internazionale è sempre necessario per tenere in considerazione la loro cultura politica, la storia e secoli di esperienza. Dunque, se vogliamo capire perché gli Stati Uniti vedano in ogni passo compiuto dalla Russia nell’ambito degli eventi ucraini un “malvagio tranello”, bisogna studiare la loro storia e quella dei loro grandi leader. In conclusione, gli eventi di Fort Sumpter e la soluzione di Lincoln durante la Guerra Civile Americana del 1861-1865 sono molto importanti per capire la logica dei politici statunitensi e le loro interpretazioni sulle odierne azione della Russia nel mondo..

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