di Stevan Gayich
Fonte:
Millennium
Nell’aprile
del 1861 il Presidente Abramo Lincoln, colui che guidò la fondazione
della struttura federale dell’attuale potenza mondiale, era sul punto di
prendere un’importante decisione. Davanti a lui vi era una questione:
come unire ideologicamente, economicamente e regionalmente un paese
diviso. Così colui che ricevette dai padri fondatori la guida degli
Stati Uniti prese una decisione, e portò un’opportunità per risolvere i
problemi che si erano accumulati per 80 anni. Gli ultimi anni prima
dello scoppio della guerra civile negli Stati Uniti furono segnati da
una grande instabilità politica e da una serie di incidenti che
accelerarono i tempi verso l’inizio del conflitto. In seguito, quello
che sembrò un incidente di poca importanza, accaduto in una piccola
isola fortezza chiamata “Fort Sumter”, fu in realtà l’inizio di una
guerra civile sanguinosa, la prima guerra industriale su larga scala che
provocò la morte di circa 700 mila persone.
Dopo la decisione di
dividersi dagli Stati Uniti, la Carolina del Sud lanciò un ultimatum
alle truppe dell’Unione intimandogli di ritirare tutte le loro forze dal
suo territorio, incluso il porto di Charleston, che era un piccolo
avamposto sull’isola di Sumter con una guarnigione USA all’interno della
sua piccola fortezza. Data la difficile situazione dei soldati nella
fortezza, Lincoln scrisse al Governo dello Stato della Carolina del Sud
che avrebbe inviato alla fortezza occupata un convoglio di aiuti per
mezzo di alcune navi. La Carolina del Sud rimase in attesa, fino a
quando non affermò che: “Tutte le truppe dell’Unione devono lasciare
Fort Sumter.” Il 12 aprile la Carolina del Sud, usando l’artiglieria,
attaccò l’isola, e Lincoln rispose dichiarando guerra alle forze
confederate. Lincoln scatenò la guerra, ma grazie alle sue astute
manovre i primi a sparare furono gli Stati del sud, legittimando
l’intervento dell’Unione, che poi ne uscì vittoriosa.
Qual è la
connessione fra l’incidente di Fort Sumter un secolo e mezzo fa e gli
eventi attuali in Ucraina? Secondo le circostanze, le differenze
fondamentali stanno nelle posizioni degli attori principali, nelle cause
della guerra, ecc. I due casi non sono identici. Ciò nonostante,
bisogna riflettere sulle cause delle interpretazioni americane di fronte
ai comportamenti internazionali, e in questo caso le interpretazioni
delle azioni della Russia in relazione alla guerra ucraina.
Quando
ha cominciato a circolare la notizia sul convoglio umanitario russo
diretto agli abitanti del Donbass bombardati dalla Junta di Kiev, gli
statisti americani hanno urlato a più riprese che in realtà quelli
inviati dalla Russia non erano aiuti umanitari, e che il convoglio
“umanitario” fosse la copertura di un’operazione di invasione militare
di uno stato sovrano. Tutto ciò che ha fatto la Russia per dimostrare
che quello era davvero un convoglio di aiuti umanitari non è stato
sufficiente agli occhi degli occidentali. Così il convoglio è rimasto
per 10 giorni fermo nei campi come in una sceneggiata, cosicché tutti,
incluse le autorità di Kiev presenti sul campo, potessero controllare il
contenuto dei camion. Quando la situazione ha raggiunto un punto morto,
la Russia ha infine inviato un convoglio alla popolazione bisognosa del
Donbass.
Ma bisogna ancora riflettere sul perché il convoglio
russo risultasse sospetto agli occhi degli USA. La risposta, ovviamente,
sta negli eventi accaduti in simili situazioni in altre parti calde del
globo. Durante la guerra in Bosnia migliaia di convogli arrivarono
all’aeroporto di Sarajevo, che era sotto il controllo dei Bosniaci
musulmani. Questi convogli vennero inviati sotto gli auspici delle
Nazioni Unite o di altre organizzazioni internazionali nelle enclavi
Bosniache musulmane circondate, che dopo il loro arrivo, da mesi
presumibilmente disarmati, cominciarono a difendere le loro posizioni.
Ma allora gli Stati Uniti li chiamarono carichi “umanitari”, sebbene
come sappiamo oggi fossero, anche presso il Tribunale dell’Aja, con
tutte le prove carichi di armi. E le prove non sono “propaganda serba”.
Questa
guerra non è però l’unico esempio. Per quanto riguarda la Siria, si è
trovata la risoluzione ONU N°2165, che giustifica l’invio di beni in
Siria, senza l’autorizzazione del governo siriano, per la popolazione
bisognosa. Tuttavia, secondo gli Stati Uniti, questa risoluzione non si
può applicare verso il Donbass, che da mesi vive sotto diretta minaccia e
con carenza di cibo.
Nella vita privata, le persone interpretano
il comportamento degli altri in base alla loro esperienza. Per lo Stato
vale la stessa regola. Difficile credere che qualcuno non operi con la
tua stessa logica. Questo è il motivo per il quale è così difficile
credere che il convoglio russo abbia trasportato solo grano e latte.
Riflettere sui modi nei quali lo stato e i capi del governo interpretano
il comportamento degli altri principali attori sulla scena
internazionale è sempre necessario per tenere in considerazione la loro
cultura politica, la storia e secoli di esperienza. Dunque, se vogliamo
capire perché gli Stati Uniti vedano in ogni passo compiuto dalla Russia
nell’ambito degli eventi ucraini un “malvagio tranello”, bisogna
studiare la loro storia e quella dei loro grandi leader. In conclusione,
gli eventi di Fort Sumpter e la soluzione di Lincoln durante la Guerra
Civile Americana del 1861-1865 sono molto importanti per capire la
logica dei politici statunitensi e le loro interpretazioni sulle odierne
azione della Russia nel mondo..
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