martedì 11 novembre 2014

La Cina porta via il gas russo all’Europa

 La Cina porta via il gas russo all’Europa

Il  volume delle forniture del gas russo verso la Cina può superare le sue esportazioni verso l’Europa. Tale prospettiva a medio termine è stata annunciata a Pechino dal capo della compagnia russa Gazprom, Aleksej Miller, dopo la firma del memorandum russo-cinese sulle consegne del gas per la “rotta occidentale”.
La stipula di questo documento è il principale risultato della visita del presidente Vladimir Putin in Cina del 9 novembre. Alla vigilia del summit dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) Vladimir Putin ha condotto trattative con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping. A conclusione di queste trattative sono stati firmati 17 accordi di cooperazione, di cui il più grande è quello tra Gazprom e la compagnia cinese CNPC sulle consegne del gas per il gasdotto Altaj. Aleksej Miller ha fornito i dettagli di questo memorandum:
Nel documento sono già definite le principali condizioni delle forniture del gas verso la Cina. In primo luogo il volume pari a 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno. La durata del futuro contratto è di 30 anni. Sono stati definiti i termini di costruzione del gasdotto. Sono assolutamente uguali a quelli previsti per la “rotta orientale”. Il gasdoto deve essere messo in funzione da 4 a 6 anni dopo l’entrata in vigore del contratto. Sono stati determinati anche i limiti temporali del periodo di accrescimento del volume delle forniture fino a 30 miliardi di metri cubi: fino a 6 anni.
Aleksej Miller ha anche comunicato che il gasdotto Altaj diventa prioritario nella cooperazione russo-cinese nella sfera del gas. Tenendo conto dell’accrescimento delle forniture del gas grazie al nuovo progetto il volume dell’export del gas russo verso la Cina può superare le sue attuali forniture verso l’Europa. La somma del contratto non viene annunciata. È noto soltanto che lo stesso deve essere stipulato nel prossimo anno. Il valore del contratto sulle forniture del gas per la “rotta orientale”, firmato in maggio tra Gazprom e CNPC, è di 400 miliardi di dollari. Il gasdotto Forza della Siberia è stato definito “progetto del secolo”. La sua costruzione è stata avviata in settembre.
Si prevedeva che per la costruzione del gasdotto Gazprom avrebbe preso dalla Cina un anticipo di 25 miliardi di dollari. Tuttavia il 9 novembre Aleksej Miller ha detto a Pechino che la parte russa non considera più la possibilità di servirsi dell’anticipo. Secondo le sue parole, Gazprom è capace di finanziare da solo questo progetto.
Nello stesso giorno Rosneft e CNPC hanno firmato a Pechino l’accordo quadro sulla compravendita del 10% degli attivi del giacimento di petrolio e gas di Vankor. La somma della transazione non è stata resa di pubblico dominio. Stando agli esperti, gli attivi possono costare fino a 15 miliardi di dollari.
Rosneft ha offerto un pacchetto analogo anche a compagnie indiane, ma le stesse non hanno ancora preso la decisione definitiva in merito. Gli osservatori rilevano la sollecità con cui Rosneft e CNPC hanno firmato questo documento. Il giacimento di Vankor è la base delle risorse dell’oleodotto Siberia Orientale – Pacifico. Il giacimento viene già sfruttato e il relativo progetto è funzionante. Il petrolio arriva in Cina attraverso il gasdotto e viene anche trasportato con navi cisterna dal porto di Kozmino nell’Estremo Oriente verso i paesi del Pacific Rim. Dopo aver acquistato gli attivi del giacimento di Vankor la Cina, evidentemente, potrà adesso contare anche sull’aumento delle importazioni del petrolio su navi citerna dalla Siberia Orientale.
La cooperazione tra Russia e Cina nella sfera del gas va su di giri sullo sfondo dei tentativi degli USA e dell’Ue di ridurre le consegne del gas russo all’Europa Orientale e all’Europa Occidentale. Gli esperti fanno notare che mentre l’Occidente è impegnato nella soluzione dei propri compiti politici legati alla posizione indipendente di Mosca sull’Ucraina, il posto dell’Occidente sul mercato dell’energia russo viene occupato dalla Cina. Il primo forte segnale mandato dalla Russia e dalla Cina all’Occidente è il gasdotto Forza della Siberia, le trattative sul quale sono durate oltre 10 anni, per concludersi con successo un mese fa.
Si prevedeva di firmare l’accordo sulle esportazioni per il gasdotto Altaj già nel 2011, ma lo stesso è rimasto congelato fino alla stipula dell’accordo sul gasdotto Forza della Siberia. Con la stipula del memorandum quadro sul gasdotto Altaj la Cina ha di fatto portato via il gas russo agli europei, visto che la base delle risorse della “rotta occidentale” è la stessa che viene usata per le forniture verso l’Europa.

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