giovedì 11 dicembre 2014

Artico, riserva d’oro della Russia

Igor Siletskij

1 dicembre


Artico, riserva d’oro della Russia

La caduta dei prezzi del petrolio non inciderà in nessun modo sui progetti artici della Russia. Secondo le parole di Aleksandr Novak, capo del Ministero dell’Energia della Russia, le complesse condizioni economiche non spaventano le compagnie petrolifere russe. I termini previsti dai programmi non saranno spostati.


La produzione del petrolio e del gas nell’Artico continua a portare notevoli redditi. Anche le prospettive di questa regione per la Russia sono colossali. In seguito allo scioglimento dei ghiacci il “paese dell’orrore di ghiaccio” – così ha chiamato l’Artico l’esploratore polare norvegese Fridtjof Nansen – diventa sempre più attraente per gli investitori.
Stando agli esperti, lo sviluppo dell’indirizzo artico è una garanzia della sicurezza energetica ed economica della Russia. Proprio l’Artico assicurerà in futuro l’indipendenza della Russia, sostiene Vasilij Bogojavlenskij, vicedirettore per la scienza dell’Istituto dei problemi del petrolio e del gas presso l’Accademia delle scienze della Russia:
Le riserve di tutta la piattaforma continentle della Russia sono stimate in circa 100 miliardi di tonnettate di combustibile convenzionale, dove l’incidenza del gas è attorno all’80%. Le più ricche sono le zone marittime del Mare di Barents e del Mare di Kara. Sulla piattaforma continentle russa dell’Artico l’estrazione è realizzata dal 2003. Per quanto riguarda la terraferma, lavoriamo qui già da una quarantina d’anni e, indubbiamente, questi lavori vanno attivizzati.
La Russia non solo si adopera presso le organizzazioni internazionali per dimostrare la legittimità dei propri diritti sulle piattaforme continentali dei mari del nord, ma svolge anche un’attiva valorizzazione dell’Artico. Le immense riserve dei minerali utili, comprese quelle energetiche, non vengono ancora sfruttate. Ma l’Artico è ricco praticamente di tutti i tipi di risorse naturali. Anche se la maggior parte delle stesse si trova ad una profondità di circa 500 metri, il che rende più difficile la conduzione dei lavori di prospezione geologica che, naturalmente, non possono essere svolti per tutto l’anno. Eppure il riscaldamdento globale apre maggiori prospettive per l’estrazione di risorse. Nell’Artico si trova infatti il 13% del petrolio non scoperto e un terzo delle riserve mondiali del gas naturale. Tutte le riserve artiche del gas sono concentrate appunto presso le coste della Russia. Cresce non solo l’importanza geoeconomia dell’Artico ma anche quella militare e geostrategica, dice Kostantin Sivkov, primo vicepresidente dell’Accademia dei problemi geopolitici, dottore in scienze militari:
Dal punto di vista geostrategico l’Artico è la via più corta dal continente americano a quello euroasiatico. Quindi è la rotta più corta per il volo dei missili balistici e dei bombardieri strategici. Non solo, ma proprio nelle zone artiche svolgono il pattugliamento sottomarini russi con missili nucleari a bordo. Nelle stesse zone fanno il pattugliamento anche i sottomarini americani con missili da crociera destinati all’attacco contro i bersagli sul nostro territorio. Negli anni tranquilli ve ne erano presenti giornalmente almeno due-tre. In caso di inasprimento della situazione il loro numero arrivava fino ad una decina. Quindi la lotta per l’Artico sarà dura.
Negli ultimi anni l’Artico suscita infatti un interesse elevato persino da parte di paesi situati lontano dalle sue coste. Una flotta speciale viene creata, ad esempio, dalla Cina. Ovviamente, anche la Norveglia, Svezia e Finlandia cercheranno di non lasciarsi sfuggire le proprie chance.
Ma la Russia non intende cedere nell’Artico i suoi interessi. Ciò è stato più volte dichiarato al livello più alto. Alla Russia appartiene il 40% di tutti i territori artici, ossia quasi una quinta parte della Federazione Russa. Attualmente vi sono concentrati gli interessi chiave dello Stato. Le risorse forniscono oltre il 10% del reddito nazionale e quasi un quarto dell’intero volume delle esportazioni della Russia.
A partire dal 1 dicembre sulla base della Flotta del Nord della Russia ha comunicato il lavoro il nuovo comando strategico. Sono in programma frequenti navigazioni in Artico di navi di superficie e di sottomarini. Sull’isola di Kotelnyj sono già operativi una base militare e un aerodromo chiamati a proteggere le risorse petrolifere e a garantire la sicurezza della navigazione per la Via marittima del Nord.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_12_01/Artico-riserva-d-oro-della-Russia-4616/

Nessun commento:

Posta un commento