giovedì 18 dicembre 2014

Snowden: “L’efficienza non giustifica le torture della Cia”

In collegamento dalla Russia con Amnesty International, il whistleblower dell’Nsa ha parlato di moralità negli Stati Uniti e ha chiesto provvedimenti concreti contro la Cia

di Gianluca Dotti


(Foto: Antoine Gyori/Corbis Images)
(Foto: Antoine Gyori/Corbis Images)
Il whistleblower dello scandalo Nsa, Edward Snowden, è intervenuto in merito al rapporto pubblicato dal Senato Usa sulle torture della Cia in Medio oriente. Durante un lungo collegamento video con Amnesty International a Parigi, Snowden ha dichiarato che il mondo non può accettare il pretesto di una maggiore efficienza investigativa come giustificazione – o meglio come una “scusa” – per quello che è stato essenzialmente un “comportamento criminale” da parte dell’agenzia di intelligence statunitense.
Snowden attualmente è rifugiato in Russia, dove gode di asilo politico da parte del governo di Putin, e durante il collegamento ha parlato soprattutto di moralità negli Stati Uniti, rispondendo alle domande di Amnesty che non a caso sono andate in onda nella giornata internazionale dedicata ai diritti umani. Il whistleblower ha spiegato che la questione morale non può essere messa da parte in nome di un obiettivo investigativo, poiché “sarebbe come se un governo dicesse che gli stupri hanno un effetto positivo siccome contrastano la crisi demografica”.
“Il rapporto del Senato è un buon passo in avanti per riuscire a stabilire che cosa sia realmente accaduto”, ha continuato Snowden, preoccupato però dal fatto che non ci si sia ancora mossi per “fermare quei funzionari che hanno ordinato questi comportamenti, oltre che i militari direttamente impegnati nelle torture”. L’ex agente dell’intelligence Usa ha anche chiesto che si stabiliscano con chiarezza le responsabilità per le morti che ci sono state in seguito alle torture, e ha definito il governo statunitense come “macchiato nella sua autorità morale” per via dei bonus economici riconosciuti proprio a coloro che – ora sappiamo – erano coinvolti nelle torture.



 Nel frattempo è arrivata anche la prima reazione ufficiale delle Nazioni unite al rapporto del Senato Usa. Il commissario speciale Onu che si occupa di torture, Juan Mendez, ha dichiarato che la sua organizzazione non potrà “accettare un no come risposta” degli Stati Uniti alla richiesta di un approfondimento e di un’indagine internazionale sull’accaduto.

Fonte: Wired

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