La Francia doveva trasferire alla Russia la prima
portaelicotteri "Mistral", la nave d’assalto anfibia "Vladivostok", il
14 novembre, ma ciò non è accaduto. Durante questo tempo è stata messa
nelle acque francesi del porto di Saint-Nazaire la seconda nave di
questo tipo, la "Sebastopoli". Gli esperti attendevano l'esito della
vicenda. Poi, finalmente, martedì, il Palazzo dell'Eliseo ha rilasciato
una dichiarazione del capo dello Stato.
Il
Presidente della Repubblica ritiene che l'attuale situazione nella
parte orientale dell'Ucraina non permetta ancora il trasferimento del
primo mezzo russo “Mistral”. A questo proposito, si sente la necessità
di rinviare a nuovo ordine e studiare la richiesta, dice il
documento. L'esperto dell’Istituto per l'Europa, Sergej Fedorov,
richiama l'attenzione sullo stile utilizzato da Parigi:
La
decisione del Presidente della Francia usa una formulazione piuttosto
vaga. Non è del tutto chiaro cosa si intenda. Chiaramente la Russia è
abituata a vedere nella Francia un Paese che ha una propria voce, la cui
linea politica a volte non coincide con la linea degli Stati Uniti. Non
penso che Mosca voglia creare ulteriori difficoltà per Parigi. Mosca
mantiene fede ai termini di contratto.
Così, la
questione del contratto relativo alle "Mistral" è rimbalzata in aria.
Gli esperti ritengono che Hollande abbia deciso di rinviare il
trasferimento della nave in relazione alla politica degli Stati Uniti in
Francia che si oppongono all'affare. Nondimeno Mosca preferisce
rimanere nel quadro degli accordi. Del resto l'attesa non potrà essere a
tempo indeterminato: il contratto prevede un ritardo di tre mesi nel
trasferimento della nave. Se la Francia non riesce a consegnare la prima
"Mistral", seguirà un ricorso della parte russa.
Poiché
si può intravedere una evidente violazione degli obblighi contrattuali,
la Francia dovrà subire delle penali. Gli esperti hanno diverse
opinioni sulle relative stime, ma in ogni caso l'importo della penalità
sarà abbastanza significativo. Ad esempio, secondo il quotidiano “Le
Parisien”, la parte francese dovrà restituire poco meno di 1,5 miliardi
di euro del valore contrattuale più 800 milioni di risarcimento per
ciascuna delle due navi. Tuttavia, la maggior parte degli esperti
concorda che la capacità difensiva della Russia non subirà nessun danno.
Ci spiega l’editore del "Corriere industriale militare" Mikhail
Khodarenok:
Le navi
della classe “Mistral” rafforzerebbero la capacità della Marina russa
nell’ambito delle operazioni anfibie e delle operazioni anfibie aeree.
Ma una o due navi per volta non cambiano tanto la situazione. In epoca
sovietica, in ogni flotta esisteva una divisione di veicoli anfibi. La
storia delle “Mistral” per noi è una buona lezione. È preferibile
commissionare le navi di questa classe ai cantieri nazionali. Mi auguro
che da questa storia verranno tratte le necessarie conclusioni.
Lo
scandalo delle navi francesi "Mistral", insieme alla rottura delle
catene di produzione russo-ucraine, ha costretto Mosca a ripensare
alcuni aspetti dello sviluppo del complesso militare-industriale. Ma la
Parigi ufficiale si è ficcata in un vicolo cieco, divisa tra la fedeltà
alla posizione comune dell’Occidente sulla situazione in Ucraina
orientale e il proprio interesse economico. Come risultato, i francesi
sono combattuti con se stessi. Ora rischiano di perdere la reputazione
di partner d’affari affidabile che alla fine costerà molto di più che il
conflitto con la lobby antirussa di Washington.
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