Lo ha dichiarato il responsabile del Consiglio della presidenza russa per i diritti umani Mikhail Fedotov.
Ha sottolineato che "tali notizie in qualsiasi caso non devono rimanere nel silenzio."
Nella
Camera Civica della Russia non escludono che in futuro possano essere
ritrovate altre fosse comuni nei territori controllati dalla Guardia
Nazionale nel sud-est dell'Ucraina e rilevano con amarezza il silenzio
delle organizzazioni internazionali dei diritti umani riguardo ai
relativi fatti.
Il
membro della Camera Georgy Fedorov ha sottolineato che gli attivisti
russi hanno rivolto costantemente appelli alle organizzazioni
internazionali, che tuttavia “hanno chiuso gli occhi”.
Secondo
Federov, sembra che siano influenzate dagli Stati Uniti ed evitino di
entrare in conflitto con Washington, pertanto non prestano attenzione
alle prove e alle notizie di eccidi, torture e violenze.
Il
direttore dell'ufficio di Mosca per i diritti umani Alexander Brod ha
chiesto un'indagine sulla scoperta di una fossa comune in cui sono stati
rinvenuti i corpi di donne nella regione di Donetsk, esortando la
partecipazione nell'inchiesta delle organizzazioni internazionali,
dell'ONU e dell'OSCE.
Lo stesso attivista dei diritti
umani intende al più presto recarsi in visita nella regione di Donetsk e
fare domande personalmente alla popolazione locale per far luce sulla
vicenda. Ha espresso fiducia sul fatto che le autorità separatiste di
Donetsk abbiano avviato già un'inchiesta.
In precedenza
il primo ministro delle autorità filorusse di Donetsk Alexander
Zakharchenko aveva riferito che nella parte occidentale della regione di
Donetsk erano stati trovati in una fossa comune i corpi di 286 donne.
A
Krasnoarmeysk, nella regione di Donetsk, durante l'occupazione delle
forze di sicurezza ucraine sono scomparse circa 400 donne di età
compresa tra i 18 e i 25 anni.
Recentemente
in città, dove era dislocato il battaglione "Dnepr-1", e nei sobborghi
sono stati trovati 286 corpi di donne: su tutti sono stati rilevati
segni di violenza. Lo ha dichiarato il primo ministro del governo
separatista di Donetsk Alexander Zakharchenko.
Fonte: La Voce della Russia
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