Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 20/02/2014
Fonte: Aurora sito
La Central Intelligence Agency
sembra essere intrappolata in una distorsione temporale. Alle radici
del movimento di “resistenza” di CIA e George Soros in Ucraina si
trovano fascisti e pro-nazisti ucraini, gli antenati ideologici
dell’attuale partito fascista ucraino Svoboda e di altri gruppi
della destra radicale e antirussa si trovano soprattutto in Ucraina
occidentale. Un documento della CIA dell’agosto 1950 rivela che
all’avvio della Guerra Fredda, l’intelligence statunitense sfruttò
l’intelligence e la strategia naziste che usarono vari gruppi
nazionalisti ucraini durante la Seconda Guerra Mondiale. Tale
intelligence sull’Ucraina fu catturata dall’Office of Strategic Services
(OSS) pre-CIA negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. La
rivelazione sull’uso da parte della CIA d’intelligence nazista in
Ucraina, è significativa alla luce della attuale sostegno del governo
degli Stati Uniti ai gruppi nazionalisti antirussi ucraini, molti dei
quali neo-nazisti e fascisti. Durante la seconda guerra mondiale, i
nazisti sostennero numerosi gruppi nazionalisti ucraini contro l’Unione
Sovietica. Dopo la guerra, tali gruppi ricevettero il sostegno della CIA
nel movimento di resistenza clandestina contro l’Unione Sovietica, in
particolare in Ucraina occidentale. Il rapporto dell’intelligence
nazista trovato negli archivi della CIA s’intitola “Die nationale-Ukrainische Widerstandssbewegung”
o “resistenza nazionale ucraina”. La CIA rese il rapporto
confidenziale. Molti gruppi ucraini elencati nel rapporto nazista della
CIA facevano parte del cosiddetto movimento delle “nazioni prigioniere”
incentrato a Washington e che cercava di mobilitare i partigiani
nazionalisti contro l’Unione Sovietica nel secondo dopoguerra, in Europa
centrale e orientale. Molti degli antenati ideologici dell’attuale
opposizione ucraina al Presidente Viktor Janukovich piovono da tali
pagine della Guerra Fredda.
Tra i gruppi ucraini identificati dai nazisti come potenziali alleati della CIA vi era l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN). Uno degli eredi del dogma politico dell’OUN è l’estrema destra neonazista Svoboda guidata da Oleg Tjagnybok. Tjagnybok è stato spesso ospite dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina Geoffrey Pyatt, un ebreo sionista fervente che passa una quantità eccessiva di tempo partecipando ad eventi per commemorare l’olocausto in Ucraina da quando fu nominato. Tjagnybok viene menzionato assieme ai leader dell’opposizione Vitalij Klithko, un ex-pugile, e Arsenij Jatsenjuk, quale possibile membro di un governo post-Janukovich che prenderebbe ordini da Washington e Unione europea. Altri gruppi ucraini identificati dai nazisti e abbracciati dalla CIA sono il Sluzhba Bezopasnosti o servizio di sicurezza del OUN, il Gruppo Bandera, il Gruppo Mel’nik, l’Unità Partigiana Taras Bulba (Borovets) in Galizia, l’esercito rivoluzionario dell’Ucraina occidentale e Galizia (la bandiera rossa e nera, reintrodotta dai gruppi finanziati da George Soros nelle attuali proteste in Ucraina), il Movimento Hetman, l’Unione per la liberazione dell’Ucraina (che aveva sede a Parigi), e il Movimento nazionale cosacco ucraino (con sede a Berlino). Il leader pro-nazista dell’Unione per la liberazione ucraina di Parigi era Levitskij, un ebreo ucraino. Il documento dell’intelligence nazista sottolinea anche che molti nazionalisti ucraini, alcuni dei quali aderirono alla CIA, furono addestrati nei “campi dell’esercito e della polizia tedesche di Cracovia, Neuhammer, Brandeburgo e Frankfurt-Oder” e furono successivamente “assegnati ad est per la guerra partigiana.” Il collegamento tra l’intelligence inglese e il movimento di liberazione cosacco ucraino era noto come “Markotun”. La Gestapo identificò Markotun come un capo massone. La CIA usò anche l’intelligence della Gestapo sulla massoneria in Europa centrale e orientale per stabilire legami con figure della futura clandestinità antisovietica e anticomunista. La CIA scoprì che durante la seconda guerra mondiale e, successivamente, i massoni elusero la prigionia parlando tra di loro tramite un codice telefonico speciale, in particolare in Romania. La CIA, in base a una relazione informativa del 12 maggio 1952, seppe che i membri rumeni del Gran Consiglio della Loggia massonica furono preparati a condurre atti di sabotaggio contro il governo rumeno ed obiettivi sovietici nel Paese. Il primo architetto delle operazioni segrete e di sabotaggio della CIA contro le nazioni dell’Europa centrale e orientale fu il dottor Lev Dobriansky, un espatriato ucraino e cofondatore del movimento delle “nazioni prigioniere”. Dobriansky e i suoi alleati di destra, in particolare del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense, di cui Dobriansky era un agente, riunirono gli esiliati di destra ucraini contro l’Unione Sovietica. Le ampie tasche del Consiglio di sicurezza statunitense finanziarono i sabotatori ucraini, poiché tra i suoi membri vi erano dirigenti di US Steel, Motorola, General Electric, American Zinc ed Eversharp. Dobriansky e la propaganda dei suoi colleghi veniva regolarmente ascoltata, negli anni ’60, sulle frequenze di Radio WMAL-AM di Washington DC, e la sua leadership ebbe stretti legami con la CIA diretta dall’ammiraglio William F. Raborn, Jr. Il Premier sovietico Nikita Khrushjov derise le attività degli esuli ucraino-statunitensi e dei loro padroni del Congresso e della CIA degli Stati Uniti, nel 1960. Si chiese Khrushjov, “Come si sentirebbero gli USA e gli statunitensi se il Parlamento del Messico, per esempio, approvasse una risoluzione che chiedesse che Texas, Arizona e California siano liberati dalla schiavitù statunitense?”
La stretta collaborazione della CIA con i gruppi politici di estrema destra ucraini ed altri, fu un’idea personale di Richard Helms, vicedirettore e direttore dell’agenzia. Helms testimoniò al Congresso che tra i gruppi di esiliati della CIA vi erano “fonti d’intelligence sensibili in via di sviluppo” attraverso gruppi d’immigrati da Ucraina, Paesi Baltici e altri Paesi. L’Assemblea delle nazioni europee prigioniere (ACEN), comprendeva numerosi esponenti della destra comprati dalla CIA, tra cui il presidente dell’ACEN il lituano Vaclovas Sidzikauskas, il vicepresidente polacco Stefan Korbonski, il bulgaro George M. Dimitrov, il ceco Josef Lettrich, l’ungherese Ferenc Nagy e il dottor Dobriansky in rappresentanza della natia Ucraina. Oltre ad avere contatti con i partiti repubblicano e democratico degli Stati Uniti, ACEN ebbe legami con il partito dell’indipendenza americana che nel 1968 candidò alla presidenza George Wallace e il vicecandidato presidenziale di dell’estrema destra generale Curtis LeMay. Attraverso il Consiglio di Sicurezza statunitense, Dobriansky e i suoi colleghi di destra, alcuni affiliati alla John Birch Society e agli Young Americans for Freedom, ebbero stretti legami con dittatori e gruppi paramilitari latinoamericani. Vi sono tutte le indicazioni che tali collegamenti continuino ad esistere oggi, con lo scoppio delle violenze in Ucraina subito precedute da violenze simili in Venezuela. Le proteste violente contro il governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro sono finanziate da una serie di gruppi paramilitari di destra della Colombia, alcuni dei quali collegati agli stessi elementi fascisti e sionisti responsabili delle violenze in Ucraina. Tali elementi includono l’American Enterprise Institute e il Centro di Studi Strategici e Internazionali (CSIS).
Il cosiddetto problema delle “nazionalità” della Russia e dell’ex repubbliche dell’Unione Sovietica fu spesso usato come arma dalla CIA, dalle sue organizzazioni di facciata e dai suoi sostenitori. Dobriansky una volta tuonò al Congresso su luoghi di cui la maggior parte degli statunitensi non aveva sentito parlare, e di un suo piano per creare tensioni etniche in Eurasia. Dobriansky ridicolizzò i commentatori statunitensi chiedendogli, “Dove si trova la Rutenia Bianca? Dove si trova la Cosacchia?” aggiungendo, “Molti ammettono di non aver mai sentito parlare di Idel-Ural, Azerbaijan o Turkestan”. Oggi, gli eredi di Dobriansky, tra cui la figlia Paula Dobriansky, funzionaria dell’amministrazione Bush al dipartimento di Stato e ardente neo-conservatrice, agitano la bandiera dell’intervento occidentale in Ucraina e Federazione russa… La loro retorica è così inane e stupida, oggi, come lo era durante gli anni ’50 e ’60, quando i loro antenati si allearono ad estremisti di destra, come le rancide stelle del cinema Ronald Reagan e Adolphe Menjou, e agli ex-nazisti.
Tra i gruppi ucraini identificati dai nazisti come potenziali alleati della CIA vi era l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN). Uno degli eredi del dogma politico dell’OUN è l’estrema destra neonazista Svoboda guidata da Oleg Tjagnybok. Tjagnybok è stato spesso ospite dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina Geoffrey Pyatt, un ebreo sionista fervente che passa una quantità eccessiva di tempo partecipando ad eventi per commemorare l’olocausto in Ucraina da quando fu nominato. Tjagnybok viene menzionato assieme ai leader dell’opposizione Vitalij Klithko, un ex-pugile, e Arsenij Jatsenjuk, quale possibile membro di un governo post-Janukovich che prenderebbe ordini da Washington e Unione europea. Altri gruppi ucraini identificati dai nazisti e abbracciati dalla CIA sono il Sluzhba Bezopasnosti o servizio di sicurezza del OUN, il Gruppo Bandera, il Gruppo Mel’nik, l’Unità Partigiana Taras Bulba (Borovets) in Galizia, l’esercito rivoluzionario dell’Ucraina occidentale e Galizia (la bandiera rossa e nera, reintrodotta dai gruppi finanziati da George Soros nelle attuali proteste in Ucraina), il Movimento Hetman, l’Unione per la liberazione dell’Ucraina (che aveva sede a Parigi), e il Movimento nazionale cosacco ucraino (con sede a Berlino). Il leader pro-nazista dell’Unione per la liberazione ucraina di Parigi era Levitskij, un ebreo ucraino. Il documento dell’intelligence nazista sottolinea anche che molti nazionalisti ucraini, alcuni dei quali aderirono alla CIA, furono addestrati nei “campi dell’esercito e della polizia tedesche di Cracovia, Neuhammer, Brandeburgo e Frankfurt-Oder” e furono successivamente “assegnati ad est per la guerra partigiana.” Il collegamento tra l’intelligence inglese e il movimento di liberazione cosacco ucraino era noto come “Markotun”. La Gestapo identificò Markotun come un capo massone. La CIA usò anche l’intelligence della Gestapo sulla massoneria in Europa centrale e orientale per stabilire legami con figure della futura clandestinità antisovietica e anticomunista. La CIA scoprì che durante la seconda guerra mondiale e, successivamente, i massoni elusero la prigionia parlando tra di loro tramite un codice telefonico speciale, in particolare in Romania. La CIA, in base a una relazione informativa del 12 maggio 1952, seppe che i membri rumeni del Gran Consiglio della Loggia massonica furono preparati a condurre atti di sabotaggio contro il governo rumeno ed obiettivi sovietici nel Paese. Il primo architetto delle operazioni segrete e di sabotaggio della CIA contro le nazioni dell’Europa centrale e orientale fu il dottor Lev Dobriansky, un espatriato ucraino e cofondatore del movimento delle “nazioni prigioniere”. Dobriansky e i suoi alleati di destra, in particolare del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense, di cui Dobriansky era un agente, riunirono gli esiliati di destra ucraini contro l’Unione Sovietica. Le ampie tasche del Consiglio di sicurezza statunitense finanziarono i sabotatori ucraini, poiché tra i suoi membri vi erano dirigenti di US Steel, Motorola, General Electric, American Zinc ed Eversharp. Dobriansky e la propaganda dei suoi colleghi veniva regolarmente ascoltata, negli anni ’60, sulle frequenze di Radio WMAL-AM di Washington DC, e la sua leadership ebbe stretti legami con la CIA diretta dall’ammiraglio William F. Raborn, Jr. Il Premier sovietico Nikita Khrushjov derise le attività degli esuli ucraino-statunitensi e dei loro padroni del Congresso e della CIA degli Stati Uniti, nel 1960. Si chiese Khrushjov, “Come si sentirebbero gli USA e gli statunitensi se il Parlamento del Messico, per esempio, approvasse una risoluzione che chiedesse che Texas, Arizona e California siano liberati dalla schiavitù statunitense?”
La stretta collaborazione della CIA con i gruppi politici di estrema destra ucraini ed altri, fu un’idea personale di Richard Helms, vicedirettore e direttore dell’agenzia. Helms testimoniò al Congresso che tra i gruppi di esiliati della CIA vi erano “fonti d’intelligence sensibili in via di sviluppo” attraverso gruppi d’immigrati da Ucraina, Paesi Baltici e altri Paesi. L’Assemblea delle nazioni europee prigioniere (ACEN), comprendeva numerosi esponenti della destra comprati dalla CIA, tra cui il presidente dell’ACEN il lituano Vaclovas Sidzikauskas, il vicepresidente polacco Stefan Korbonski, il bulgaro George M. Dimitrov, il ceco Josef Lettrich, l’ungherese Ferenc Nagy e il dottor Dobriansky in rappresentanza della natia Ucraina. Oltre ad avere contatti con i partiti repubblicano e democratico degli Stati Uniti, ACEN ebbe legami con il partito dell’indipendenza americana che nel 1968 candidò alla presidenza George Wallace e il vicecandidato presidenziale di dell’estrema destra generale Curtis LeMay. Attraverso il Consiglio di Sicurezza statunitense, Dobriansky e i suoi colleghi di destra, alcuni affiliati alla John Birch Society e agli Young Americans for Freedom, ebbero stretti legami con dittatori e gruppi paramilitari latinoamericani. Vi sono tutte le indicazioni che tali collegamenti continuino ad esistere oggi, con lo scoppio delle violenze in Ucraina subito precedute da violenze simili in Venezuela. Le proteste violente contro il governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro sono finanziate da una serie di gruppi paramilitari di destra della Colombia, alcuni dei quali collegati agli stessi elementi fascisti e sionisti responsabili delle violenze in Ucraina. Tali elementi includono l’American Enterprise Institute e il Centro di Studi Strategici e Internazionali (CSIS).
Il cosiddetto problema delle “nazionalità” della Russia e dell’ex repubbliche dell’Unione Sovietica fu spesso usato come arma dalla CIA, dalle sue organizzazioni di facciata e dai suoi sostenitori. Dobriansky una volta tuonò al Congresso su luoghi di cui la maggior parte degli statunitensi non aveva sentito parlare, e di un suo piano per creare tensioni etniche in Eurasia. Dobriansky ridicolizzò i commentatori statunitensi chiedendogli, “Dove si trova la Rutenia Bianca? Dove si trova la Cosacchia?” aggiungendo, “Molti ammettono di non aver mai sentito parlare di Idel-Ural, Azerbaijan o Turkestan”. Oggi, gli eredi di Dobriansky, tra cui la figlia Paula Dobriansky, funzionaria dell’amministrazione Bush al dipartimento di Stato e ardente neo-conservatrice, agitano la bandiera dell’intervento occidentale in Ucraina e Federazione russa… La loro retorica è così inane e stupida, oggi, come lo era durante gli anni ’50 e ’60, quando i loro antenati si allearono ad estremisti di destra, come le rancide stelle del cinema Ronald Reagan e Adolphe Menjou, e agli ex-nazisti.
Ripubblicazione è accolto con riferimento al giornale on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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