Frank Pergande, autore dell’articolo “Contro
l’Occidente”, fa notare che nell’est della Germania la politica del
presidente Vladimir Putin, la sua presa di posizione sull’Ucraina
incontrano più comprensione che nell’ovest del paese. Ciò segue non solo
dalle dichiarazioni di politici tedeschi nati nei Länder orientali come
Matthias Platzeck del Partito socialdemocratico della Germania o Lothar
de Maizier, ministro della difesa della Germania. Nell’est della
Germania Vladimir Putin è oggetto di discussioni “nelle strade, nella
cerchia familiare, in bistro”, dice Frank Pergande. Sembra che Putin,
pressato dall’Occidente, sia diventato una specie di eroe agli occhi
degli abitanti dell’est della Germania, come era un tempo Mikhail
Gorbacev.
Al primo sguardo ciò produce un’impressione
strana. Infatti, l’esperienza russa e sovietica degli abitanti della
Germania Est era, indubbiamente, negativa: la fine della guerra con i
suoi orrori, gli anni dell’occupazione e il retaggio lasciato
dall’esercito russo. E con tutto questo risulta che l’Est simpatizza con
la Russia. Frank Pergande suppone però che il tema della Russia sia
soltanto un pretesto per tali discorsi. In realtà i tedeschi, sia
orientali che occidentali, capiscono poco quanto avviene in Ucraina e
non si immaginano come vi sia la vita della gente. Solo pochi sono stati
in Crimea o persino a Mosca, a differenza dei tempi della Repubblica
Democratica Tedesca, quando Londra, Parigi o anche le rive del Reno era
accessibili.
In realtà, sostiene Pergande, il tema russo
“permette di esprimere la diffidenza regnante nei confronti
dell’Occidente”. In sostanza, dietro di ciò si cela la vecchia
recriminazione: l’Occidente mostra a tutti la sua vetrina scintillante,
ma rappresenta dentro una società falsa e degradante, in cui i ricchi
diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri, scrive Pergande e
aggiunge: “insomma, proprio così come hanno sempre affermato i
marxisti”.
Secondo l’autore, i valori occidentali
vengono messi in dubbio solo da coloro che “non sono cresciuti tra gli
stessi” e i Länder orientali ne sono esempio. “Basta-politik” di Gerhard
Schröder era più vicino allo spirito dei tedeschi orientali rispetto ai
noiosi dibattiti sul pluralismo. Ai tedesci è stata concessa la
libertà, compresa quello di movimento, ma ciò implica anche la
responsabilità, che richiede molto tempo. Il pluralismo avanza esigenze
eccessive.
Dopo il 1990 sembrava che l’Occidente con i
suoi principi e modo di vivere avesse avuto definitivamente il
sopravvento sulle illusioni del socialismo e del comunismo, scrive
Pergande. Ma attualmente l’Occidente non può essere tanto sicuro della
propria vittoria. Non è solo la Russia a sfidare oggi l’Occidente.
L’attrattiva dell’Occidente è nuovamente in forse, conclude l’autore.
Fonte: La Voce della Russia
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