mercoledì 10 dicembre 2014

Ucraina da Stato a “colonia”: arriva il governo con gli stranieri

Ucraina da Stato a “colonia”: arriva il governo con gli stranieri
Come ai tempi del colonialismo e dei “governatori”, il nuovo governo ucraino sarà composto anche da alcuni ministri stranieri. Insomma l’Ucraina voleva a tal punto essere filo-occidentale da aver approvato la nomina di un’americana, un lituano e un georgiano all’interno della compagine governativa. E questa sarebbe la “democrazia” da contrapporre alla “dittatura” della Russia..
A volte basta semplicemente sfogliare i giornali per trovare conferma delle proprie teorie. E’questo il caso dell’Ucraina, paese che ha realizzato quella che secondo l’Occidente è una “rivoluzione” contro un tiranno mentre per tutti gli altri è stato niente altro che un golpe contro un presidente forse corrotto ma regolarmente eletto. Dei gruppi neonazisti abbiamo già parlato abbondantemente (LEGGI QUI), ma i nostri media non sembrano poi così interessati, preferendo additare la Russia come “cattivone” che vorrebbe conquistare la “povera” Ucraina. Eppure il nuovo governo emerso dalla rivolta del Maidan sembra essere sin troppo filo-occidentale, talmente filo-occidentale da aver addirittura approvato la nomina di un’americana, di un lituano e di un georgiano nella compagine governativa. Come ai tempi dei governatori coloniali il futuro ministro delle Finanze di Kiev sarà l’americana Natalia Jaresko, di origine ucraina, amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital. Aivaras Abromavicius, banchiere lituano, è il  partner della società di investimenti East Capital, che ha lavorato in Ucraina negli ultimi 20 anni, dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano. Dulcis in fundo come non nominare anche l’ex ministro georgiano Alexander Kvitashvili, che è stato ministro della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi. “L’Ucraina ha davanti sfide assolutamente straordinarie, una situazione economica molto difficile, l’aggressione russa, il bisogno di riforme radicali e la lotta alla corruzione, tutto ciò richiede soluzioni innovative nel governo; queste decisioni richiedono la ricerca di candidati per il nuovo esecutivo non solo in Ucraina, ma anche all’estero“, parola di Petro Poroschenko, presidente ucraino. La cosa ancora più incredibile però è che la scelta dei candidati stranieri per il nuovo esecutivo è stata portata avanti da due società di selezione del personale, la   Pedersen & Partners e la Korn Ferry, che hanno selezionato 185 potenziali candidati tra gli stranieri presenti a Kiev o tra i membri della comunità ucraina residenti all’estero, ovviamente soprattutto in Usa, Regno Unito e Canada. I cacciatori di testa hanno realizzato dei veri e propri colloqui restringendo il campo a 24 candidati adatti per lavorare come ministri nell’esecutivo. Ma la cosa incredibile è che tutti gli articoli derubricati come complottismo evidentemente avevano un fondo di verità dal momento che tutto il processo di head hunting è stato sostenuto nientemeno che dalla Fondazione Renaissence, network globale di consulenza politica finanziato, guardacaso, dal miliardario ungherese George Soros che avrebbe pagato secondo il Kyv Post oltre 80.000 dollari alle due società. Poi è arrivato il voto della Rada ucraina che ha accettato il nuovo governo filo-occidentale con 288 voti a favore, così gli stranieri sono diventati a tutti gli effetti i nuovi ministri del governo ucraino, con Poroschenko che grottescamente ha concesso loro la cittadinanza ucraina in tempo zero. Insomma, mentre l’Occidente come al solito condanna la Russia accusandola di voler potenziare la propria potenzialità militare in Crimea e di destabilizzare l’Ucraina, l’Occidente mette letteralmente le mani nel governo di Kiev, ormai sempre più simile a una colonia che a uno stato indipendente. Ma purtroppo quando si parla di Ucraina la realtà supera spesso la fantasia, basti pensare che lo stesso Poroschenko ha promesso all’interno della Rada un decreto  “per concedere la cittadinanza ucraina agli stranieri che combattono” nel sud-est al fianco delle truppe di Kiev contro  “gli aggressori russi”. Vale a dire che i neonazisti che sono accorsi da tutta Europa per sparare e uccidere nel Donbass saranno degli onorati e rispettati cittadini ucraini.

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