domenica 14 dicembre 2014

In Ucraina come in Iraq gli Stati Uniti continuano ad utilizzare i propri mercenari assassini

 In Ucraina come in Iraq gli Stati Uniti continuano ad utilizzare i propri  mercenari assassini

di Luis Beaton
– L’attuale crisi in Ucraina, provocata, tra le altre cose, dall’ingerenza occidentale  in questo paese  ed  in particolare dagli Stati Uniti ,  scoperchia di nuovo  la questione dei mercenari e del loro ruolo nella creazione di tensioni per realizzare  obiettivi geopolitici e di dominazione nel mondo.
Di recente l’organizzazione accademica canadese, Global Research, ha reiterato le denunce conosciute per cui la maggioranza dei mercenari in Ucraina provengono dagli Stati Uniti e che il loro obiettivo è  quello di attaccare gli oppositori.
Un articolo che è stato pubblicato sul sito di questa organizzazione ha fatto eco ad una denuncia del giornale tedesco “Bild am Sontag”, che ha informato con certezza del fatto che ci sono circa 400 mercenari statunitensi che lavorano con il governo di fatto dell’Ucraina per sopprimere l’opposizione al governo golpista che esiste nella parte orientale del paese.


I mercenari svolgono una partecipazione attiva nello sforzo per eliminare i gruppi anti golpe a Salvyansk e possibilmente in altre aree della regione di Donetsk, ha aggiunto. Nonostante non abbia specificato se i mercenari dell’organizzazione statunitense Blackwater abbiano partecipato agli scontri contro i votanti nell’est dell’Ucraina, l’articolo ha indicato che l’Agenzia Centrale dell’Intelligence (CIA) ed l’FBI sono coinvolti nello sforzo per soffocare la resistenza contro la giunta golpista.

Allo stesso modo il giornale tedesco ha indicato che la CIA mantiene dei collegamenti con gruppi ucraini nazionalisti e fascisti dalla fine del 1940, cosa che non deve far meraviglia, come il fatto  che si ricorra ai mercenari per ottenere obiettivi che con i mezzi normali internazionali sono difficili da realizzare.
“In Marzo,  aggiunge il gruppo canadese, abbiamo ricevuto informazioni circa la presenza di mercenari nella zona di Greystone Donetsk, con ampia esperienza in operazioni di combattimento svolta in Iraq, Afghanistan ed altre nazioni, nella maggior parte di provenienza statunitense”.

Sottolinea la Global Research che queste azioni sono dirette dall’impresa Greystone Limited, registrata alle Barbados e che questa probabilmente serve di facciata alla società Academi, che occulta l’esercito privato della Blackwater, conosciuto per le sue violazioni dei diritti umani in diverse regioni, secondo una denuncia della cancelleria russa. La giunta direttiva di Academi  include l’ex fiscale generale statunitense John Ashcroft ed altri ex funzionari.
Il diario statunitense The New York Times ha trattato in un ampio articolo un caso che mette allo scoperto le attività della Blackwater e l’impunità che ottengono questi mercanti di morte negli Stati Uniti.
Benchè ancora oggi si cercano i colpevoli di azioni fatte in violazione dei diritti umani in Iraq, dove un reparto di mercenari, nel corso di una sparatoria, nel 2007 uccisero 17 persone, precisa il Times.

In Ottobre del 2007 un equipe dell’FBI, nel arrivare in questa nazione araba per indagare su questa sparatoria, ha rilevato che una impresa pribvata assicurava la sicurezza agli statunitensi in zona di guerra. Era l’Ottobre del 2007, la Blackwater Worldwide non ha voluto dire nulla agli agenti. Tuttavia quello che hanno scoperto li lasciò sorpresi., dice il Times.
I testimoni hanno detto che un convoglio di contrattisti della Blackwater spararono selvaggiamente nei pressi di una rotonda piena di gente a Bagdad nel mese precedente, uccidendo 17 persone. Una donna irachena vide morire sua madre mentre salivano sull’autobus. Un’altra morì mentre curava il figlio ferito a morte, indica il giornale americano.
Questo è come il massacro di My Lai accaduto in Iraq, ricorda John Patarini, leader dell’equipe degli investigatori nel fare un paragone con l’episodio criminale che accadde in una zona del Vietnam durante l’aggressione nordamericana a questo paese dell’Indocina.

Secondo il Times, questa sparatoria nella piazza Nisour, assieme con il massacro fatto dai marines di 24 civili iracheni a Haditha e gli abusi nella prigione di Abu Ghraib, si sono convertiti in una pietra miliare della guerra in Iraq.
Cinque guardie di sicurezza della Blackwater furono accusate di omicidio e di possesso di armi e un sesto si mise d’accordo con la procura per lasciare dichiarazioni contro i suoi vecchi compagni.
Tuttavia la giustizia statunitense una volta di più era stata burlata e, in un caso che prima sembrava chiaro ,si è vista scavalcata in varie occasioni dagli stessi errori del governo. Le accuse contro uno dei contrattisti furono annullate l’anno scorso per causa mancanza di prove.

In Aprile un tribunale federale d’appello ha stabilito che la Procura aveva scavalcato la data limite ed ha permesso che la prescrizione del reato scagionasse l’accusato, nel caso del secondo contrattista, Nicolas A. Slatten, un ex francotiratore dell’esecito residente nel Tenessee che, secondo gli investigatori, aveva esploso i primi colpi nella piazza di Nisour.
Nel momento in cui ci troviamo presenti nello scenario ucraino, la autorità statunitensi si apprestano a dare il via ad una nuova dinamica nel processo contro la Blackwater nel rinnovare l’attenzione su un episodio che infiammò il sentimento antiamericano all’estero.
I fatti dell’Iraq e,  forse adesso la loro  partecipazione nel conflitto in Ucraina, hanno consolidato l’immagine della Blackwater, le cui guardie di sicurezza furono coinvolte in decine di sparatorie, come un’impresa dal grilletto facile che ha operato con impunità, dovuta  ai suoi contratti lucrativi con il governo americano, indica il Times.

L’impresa allora conosciuta come Academi, è stata venduta dal suo fondatore, Erik Prince, ad un gruppo di investitori privati tre anni dopo degli episodi di assassinio della piazza Nisour. In questo caso i testimoni dissero che si era trattato di una azione orribile, mentre le guardie della Blackwater aggiunsero che il tirassegno iniziò con una imboscata dei ribelli, qualcosa che i militari statunitensi, con gli  avvenimenti in Ucraina e la repressione scatenata contro popolazioni pacifiche residenti  da gruppi paramilitari, dove non cessano di essere presenti questi mercenari, aprono interrogativi sul limite fino al quale la giustizia statunitense possa arrivare.
Il Tavolo è pronto perché la Casa Bianca spinga una qualche azione contro questi gruppi che, senza apparente spiegazione, si sono convertiti in una impresa che rappresenta un braccio armato dello sforzo di guerra di Washington in Ucraina.

Fonte: Contrainjerencia
Traduzione di Luciano Lago
Tratto da: Controinformazione

Nessun commento:

Posta un commento