martedì 30 settembre 2014

Hong Kong. “Rivoluzione” ad orologeria…

di Jean Sebastien Schtitzer Lucidi

Fonte: Le Formiche 
Hong Kong. "Rivoluzione" ad orologeria...
L’onda delle pseudo rivoluzioni colorate (l’ultima in Ucraina) pagate dalla finanza d’oltre oceano sbarca anche in Cina, per esattezza ad Hong Kong, ex colonia inglese.
Questa “sommossa popolare” pilotata si sta verificando stranamente a seguito di stretti accordi economico-energetico e militare siglati dalla Cina con la Russia, quest’ultima impegnata attualmente (con il pretesto ucraino creato ad hoc dall’occidente) in un braccio di ferro nel non sottomettersi al potere americano esercitato nel resto dei suoi Stati vassalli (ovviamente Italia inclusa).
Ora l’obbiettivo è la Cina, perchè il governo di un quinto della popolazione del pianeta sta abbandonando il dollaro in accordo con la principale potenza euroasiatica, ovvero la Russia, siglando accordi commerciali e di fornitura di gas pagati in moneta cinese e non più in dollari.
Cattura china
Ma la finanza americana, Washington ed i politici €uropeisti devono rendersi conto che questa volta la pseudo rivoluzione telecomandata non funzionerà perchè davanti hanno il gigante cinese e non la piccola Tunisia…
E se c’e’ questa voglia di democrazia nel mondo,  come mai non ci sono rivolte popolari in altre zone del mondo dove si registrano gravi deficit di libertà come nel principale Paese della penisola arabica in cui è prevista la pena di morte perfino per la pratica della stregoneria e per le donne è vietato guidare le auto?
Questo Paese arabo, è bene ricordare che rappresenta  un alleato strategico degli americani e dell’ €uropa, quindi la democrazia in questo caso può attendere, coperta magari da un velo di ipocrisia…
Per il momento aspettiamoci gruppi di ragazze pagate dalla finanza manifestare nude davanti qualche istituzione cinese.
Quindi trattasi di una primavera ad Hong Kong o di un involtino primavera?
Che il teatrino abbia inizio.

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