giovedì 11 dicembre 2014

Caso Mistral, Parigi divisa tra profitto e pressioni americane

Serghei Duz
26 novembre
Caso Mistral, Parigi divisa tra profitto e pressioni americane

Il Presidente francese Francois Hollande ha deciso di sospendere il trasferimento della prima nave portaelicotteri di tipo "Mistral". Al momento Mosca non denuncerà Parigi per inadempienza, ma non intende aspettare a tempo indeterminato.

La Francia doveva trasferire alla Russia la prima portaelicotteri "Mistral", la nave d’assalto anfibia "Vladivostok", il 14 novembre, ma ciò non è accaduto. Durante questo tempo è stata messa nelle acque francesi del porto di Saint-Nazaire la seconda nave di questo tipo, la "Sebastopoli". Gli esperti attendevano l'esito della vicenda. Poi, finalmente, martedì, il Palazzo dell'Eliseo ha rilasciato una dichiarazione del capo dello Stato.
Il Presidente della Repubblica ritiene che l'attuale situazione nella parte orientale dell'Ucraina non permetta ancora il trasferimento del primo mezzo russo “Mistral”. A questo proposito, si sente la necessità di rinviare a nuovo ordine e studiare la richiesta, dice il documento. L'esperto dell’Istituto per l'Europa, Sergej Fedorov, richiama l'attenzione sullo stile utilizzato da Parigi:
La decisione del Presidente della Francia usa una formulazione piuttosto vaga. Non è del tutto chiaro cosa si intenda. Chiaramente la Russia è abituata a vedere nella Francia un Paese che ha una propria voce, la cui linea politica a volte non coincide con la linea degli Stati Uniti. Non penso che Mosca voglia creare ulteriori difficoltà per Parigi. Mosca mantiene fede ai termini di contratto.
Così, la questione del contratto relativo alle "Mistral" è rimbalzata in aria. Gli esperti ritengono che Hollande abbia deciso di rinviare il trasferimento della nave in relazione alla politica degli Stati Uniti in Francia che si oppongono all'affare. Nondimeno Mosca preferisce rimanere nel quadro degli accordi. Del resto l'attesa non potrà essere a tempo indeterminato: il contratto prevede un ritardo di tre mesi nel trasferimento della nave. Se la Francia non riesce a consegnare la prima "Mistral", seguirà un ricorso della parte russa.
Poiché si può intravedere una evidente violazione degli obblighi contrattuali, la Francia dovrà subire delle penali. Gli esperti hanno diverse opinioni sulle relative stime, ma in ogni caso l'importo della penalità sarà abbastanza significativo. Ad esempio, secondo il quotidiano “Le Parisien”, la parte francese dovrà restituire poco meno di 1,5 miliardi di euro del valore contrattuale più 800 milioni di risarcimento per ciascuna delle due navi. Tuttavia, la maggior parte degli esperti concorda che la capacità difensiva della Russia non subirà nessun danno. Ci spiega l’editore del "Corriere industriale militare" Mikhail Khodarenok:
Le navi della classe “Mistral” rafforzerebbero la capacità della Marina russa nell’ambito delle operazioni anfibie e delle operazioni anfibie aeree. Ma una o due navi per volta non cambiano tanto la situazione. In epoca sovietica, in ogni flotta esisteva una divisione di veicoli anfibi. La storia delle “Mistral” per noi è una buona lezione. È preferibile commissionare le navi di questa classe ai cantieri nazionali. Mi auguro che da questa storia verranno tratte le necessarie conclusioni.
Lo scandalo delle navi francesi "Mistral", insieme alla rottura delle catene di produzione russo-ucraine, ha costretto Mosca a ripensare alcuni aspetti dello sviluppo del complesso militare-industriale. Ma la Parigi ufficiale si è ficcata in un vicolo cieco, divisa tra la fedeltà alla posizione comune dell’Occidente sulla situazione in Ucraina orientale e il proprio interesse economico. Come risultato, i francesi sono combattuti con se stessi. Ora rischiano di perdere la reputazione di partner d’affari affidabile che alla fine costerà molto di più che il conflitto con la lobby antirussa di Washington.

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