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La Camera dei Rappresentanti americana ha approvato il 4 dicembre 2014 la risoluzione numero 758. Un documento lungo 15 pagine che potrebbe rappresentare nell’immediato futuro la politica americana nei confronti della Russia.
Ben otto pagine introduttive per un totale di addirittura 43 atti d’accusa contro il governo russo e il suo legittimo Presidente Vladimir Putin.
La Russia è accusata di violare tre accordi internazionali: quello di Helsinki del 1975 nella totalità di tutti e dieci i suoi principi, quello sulle forze nucleari intermedie del 1992 e quello di Budapest del 1994 proprio sull’Ucraina.
Il Presidente Putin è accusato esplicitamente di aver vinto le elezioni in modo illegale e fraudolento, minacciando i suoi oppositori e facendoli perseguire dalla polizia.
Il governo russo è accusato di sostenere governi definiti dittatoriali come quello di Assad in Siria ed organizzazioni definite terroriste come Hezbollah, sua alleata.
Secondo la Risoluzione 758, sono stati i separatisti della Novorussia ad abbattere il jet malaysiano con armi antiaeree fornite dall’esercito russo.
E’ il governo russo ad aver avviato una campagna di sorveglianza mondiale senza precedenti: è colpa del governo russo e della sua polizia segreta se siamo tutti spiati, origliati, videoguardati. E’ colpa dei suoi media di regime se viene diffusa una propaganda contro l’Occidente.
E’ stato l’esercito russo ad aver attaccato ed invaso la Georgia nel 2008 realizzando de facto la separazione di Abkhazia ed Ossezia del Sud dal resto dell’ex Repubblica Sovietica.
E’ stato l’esercito russo ad aver attaccato ed invaso l’Ucraina nel 2014.
Come se non bastasse, la risoluzione ricorda l’articolo 5 del Patto Atlantico e l’impegno alla reciproca difesa degli Stati membri in caso di aggressione contro uno di essi.
A leggere quelle quindici pagine ci si chiede se esista ancora una nazione chiamata Russia o se invece essa sia stata sostituita da una chiavica di illegalità, sopraffazione, tirannide. Un buco nero dei diritti umani, capace solo di perpetuarsi sponsorizzando altre consimili dittature.
Tuttavia bisogna ricordare bene i fatti dei mesi passati, bisogna leggere attentamente quanto riportato dai media se non americani almeno europei o di altre parti del globo.
Edward Snowden e Julian Assage sono finiti nel dimenticatoio. Cancellati dalla Storia. Eppure è stato grazie a queste due persone coraggiose e al povero soldato Manning, che si è scoperto chi ha spiato il mondo intero, alleati compresi. Non certo la Russia, ma qualcuno più vicino a Washington che a Mosca.
Si dovrebbe ricordare che le forze russe erano già presenti come peacekeeper in Abkhazia e in Ossezia del Sud, in virtù di una precisa risoluzione delle Nazioni Unite. Quella russa è stata una risposta contemplata dal diritto internazionale. E per dirla tutta, se i georgiani non si fossero fermati per strada a sistemare vecchi conti ammazzando gente, sarebbero riusciti ad arrivare per primi a certe vie di transito, impedendo così ai russi di passare.
Come tacere che la Siria è torturata da anni da un nemico infame iniettato dall’esterno secondo un piano orchestrato dagli Stati Uniti, da Israele e dalle monarchie assolutiste del Golfo Persico? Non è Assad il nemico della Siria ma quanti ritengono accettabile deporlo massacrando coloro che dicono di voler liberare dalla tirannide.
E per quanto riguarda il volo 17 delle linee aeree malaysiane, bhè… dire che ricorda la tragedia italiana di Ustica è fin troppo facile.
L’abbattimento del DC9 Itavia nei cieli di Ustica fu un errore perché il vero bersaglio era l’aereo di Gheddafi nascosto nella sua scia radar. Forse il vero bersaglio, nei cieli ucraini, è stato l’aereo presidenziale russo, con a bordo il presidente Putin di ritorno da un viaggio in Europa. Oppure qualcuno ha volontariamente abbattuto un aereo di linea con l’idea di far ricadere la colpa sui Russi e scatenare così un intervento Occidentale. Un calcolo politico disumano quanto inutile.
La risoluzione 758, al di là della sua approvazione quasi unanime, parrebbe pura propaganda se non fosse per l’insistenza sull’articolo 5 del Patto Atlantico e l’obbligo degli Stati membri alla reciproca difesa in caso di aggressione.
L’Ucraina non fa parte della NATO. O magari lo è diventata di nascosto in gran segreto nei mesi passati?
Qualcuno forse cerca di applicare un principio retroattivo? Un’eventualità del genere mi ricorda le apparizioni del clown Pennywise in IT, di Stephen King. Spero che non sia così ma visto certa gente che c’è a Washington perché stupirsi?
La Russia viene sottostimata. E malconsiderata. Per converso, l’America viene vista come la Nazione Eccezionale ed Indispensabile. Questo atteggiamento costituisce un vero e proprio filtro percettivo che impedisce la risoluzione di ogni problema a livello internazionale. Gli americani devono eliminare questo mostruoso paraocchi altrimenti sarà il mondo intero, e non solo loro, a pagare per questa visione limitata.
Costantino Ceoldo