Putin-Modi
C’hanno ingannati per anni e continuano a farlo tuttora, raccontandoci che l’atomo è morto e che la Russia è isolata. E poi cosa si viene a scoprire? Che Russia ed India, ovvero due tra i protagonisti del BRICS, hanno appena siglato un accordo sul nucleare, che consentirà a New Delhi di dotarsi d’almeno dodici nuovi reattori nei prossimi anni. L’India, è cosa rinomata, è una delle più importanti tra le economie emergenti, ed è sempre più “energivora”. Difetta inoltre di quantità apprezzabili di gas o di petrolio all’interno del proprio territorio, il che ne aggrava la dipendenza dalle forniture estere. Il nucleare, soprattutto nel caso indiano ma non solo nel caso indiano, rappresenta così una scelta praticamente obbligata per offrire al mercato interno energia elettrica in abbondanza e a basso costo, riducendo al contempo la dipendenza dalle risorse di provenienza esterna. La Russia, dal canto suo, dispone di una tecnologia nucleare in rapido sviluppo, che affonda le proprie radici in una lunga tradizione in tal senso e che oggi viene diffusa e presentata nel mondo dalla grande compagnia statale “Rosatom”, uno dei principali “player” globali nel settore. Così, stando anche la tradizionale politica di vicinanza tra India e Russia, rafforzatasi con la nascita del BRICS, la convergenza d’interessi fra i due giganti risulta essere ovvia e di reciproco vantaggio.
Il presidente di Rosatom, Sergei Kiriyenko, ha detto che con l’India si svilupperà una collaborazione nel campo della ricerca riguardante l’estrazione e l’arricchimento dell’uranio, così come l’implementazione dei reattori nucleari al torio, ed ha concluso affermando che quella con Nuova Delhi è un’alleanza dal carattere assolutamente strategico.
Naturalmente quest’accordo si somma ad altri già intrapresi, per esempio uno riguardante la fornitura d’energia all’India da parte della Russia che costituisce una riproposizione a livello indiano di quanto già visto con l’accordo tra Mosca e Pechino sul gas e l’abbandono del dollaro. Rosfnet fornirà l’India, per i prossimi dieci anni, di dieci milioni di tonnellate di petrolio all’anno. Ma non finisce qui, perché a Nuova Delhi insieme a Putin c’è anche il presidente della repubblica russa di Crimea, Serghiei Aksionov, per firmare un memorandum d’intesa con un’associazione imprenditoriale volto a sviluppare la cooperazione nei settori farmaceutico, agricolo e turistico.
Anche un settore ormai considerato alla frutta come quello idroelettrico non è stato trascurato, con la decisione del Russian Direct Investiment Fund e dell’indiana IDFC d’investire un miliardo di dollari per la costruzione di nuovi impianti idroelettrici in India.
La cooperazione indo-russa, comunque, non si ferma solo a questi aspetti, perché durante la sua visita a Nuova Delhi Putin ha affrontato col premier Narendra Modi anche la questione di un trattato di libero commercio fra l’India e l’Unione Euroasiatica, le cui procedure saranno accelerate, per poi toccare anche un altro tema di cruciale importanza: l’ingresso del gigante indiano nella SCO, con lo status di membro a tutti gli effetti.
Fonte: http://thebricspost.com/russiaindia-ink-raft-of-deals-including-crimea-trade-push/#.VImwwntaR1V
Fonte: http://in.rbth.com/world/2014/12/11/india_russia_sign_16_agreements_at_bilateral_summit_40291.html
Tratto da. Stato e Potenza
Filippo Bovo