martedì 9 dicembre 2014

Giochi attorno all'Iran

Vladimir Sazhin
Fonte: La Voce della Russia 

6 dicembre


Giochi attorno all'Iran

Gli USA possono estendere le loro sanzioni contro la Russia a causa delle sue transazioni con l'Iran, ha dichiarato Jennifer Psaki, portavoce ufficiale del Dipartimento di Stato degli USA. In che modo ciò può influenzare il corso dei negoziati dell'Iran con il "sestetto", l'ennesimo giro dei quali presumibilmente dovrebbe svolgersi il 10 dicembre? Quali fattori esterni possono avere ripercussioni sui risultati di un futuro dialogo?


L'anno 2014 è diventato l'anno della rinascita delle relazioni russo-iraniane praticamente in tutte le sfere. I presidenti dei due paesi, Vladimir Putin e Hassan Rouhani, si sono incontrati quattro volte, elaborando la strategia dello sviluppo dei legami bilaterali. Non trascorreva un mese senza che ministri, politici, diplomatici, altre cariche ufficiali e uomini d'affari della Federazione Russa e della Repubblica Islamica dell'Iran conducessero dialoghi produttivi su diverse piattaforme. L'esito del loro lavoro sono state le conclusioni degli accordi in diverse sfere, sia la ricerca spaziale, sia energia nucleare a scopi pacifici oppure i piani su vasta scala per la cooperazione economico-commerciale.

Qualche giorno fa il ministro dello sviluppo economico Alexei Uliukaev ha comunicato che nel futuro prossimo sarà realizzato il programma "petrolio iraniano in cambio delle merci russe". Il contratto potrebbe ammontare a circa 2 – 2,5 miliardi di dollari l'anno. La Russia pagherà il denaro per il petrolio iraniano, mentre l'Iran lo spenderà per l'acquisto delle merci russe. La lista è assai imponente: grano, impianti petroliferi, macchinari agricoli, carrozze, unità di potenza, generatori d'elettricità, aerei e automobili. Anzi, si prevede la costruzione in Iran delle fabbriche per l'assemblaggio dei macchinari russi. E' importante che le parti stiano conducendo le trattative sui piani di passaggio nei pagamenti dei conti di contropartita dal dollaro al rublo e rial.
Una tale intensità dello sviluppo delle relazioni russo-iraniane non fa rallegrare Washington. Gli USA possono estendere le sanzioni contro la Russia a causa delle sue transazioni con l'Iran, ha dichiarato Jennifer Psaki, portavoce ufficiale del Dipartimento di Stato degli USA. Qui però sorgono subito molti "ma".
Prima, la Federazione Russa non ha mai introdotto le sanzioni petrolifere contro la Repubblica Islamica dell'Iran e perciò giuridicamente è del tutto libera nelle sue relazioni con l'Iran.
Secondo, dopo la firma a Ginevra del Piano di azioni congiunte tra il "Gruppo 5+1" e l'Iran nello scorso novembre, le sanzioni contro Teheran, tra l'altro anche quelle unilaterali - petrolifere, nel giro dell'anno sono state notevolmente ammorbidite. In seguito a ciò l'Iran ha drasticamente aumentato l'estrazione e le importazioni del petrolio, ciò che a sua volta gli ha permesso di ricevere ingenti petroldollari: dai 30 ai 50 miliardi, secondo varie fonti. La transazione russa con l'Iran è completamente in linea con il trend globale nei confronti della Repubblica Islamica dell'Iran.
Terzo, la posizione del Dipartimento di Stato nei confronti della transazione russo-iraniana non è del tutto logica. Qualche giorno fa un altro rappresentante ufficiale del Dipartimento di Stato, Marie Harf, ha dichiarato che il suo ente, alle imminenti consultazioni con la Camera dei rappresentanti, presenterà "validi argomenti" per non applicare delle nuove sanzioni contro l'Iran. Susan Rice, consigliere del presidente Barack Obama per la sicurezza nazionale, ha chiarito che le sanzioni aggiuntive degli USA contro l'Iran possono "far esplodere" i negoziati sul programma nucleare di Teheran.
Che è assolutamente corretto. Ma…le ipotizzabili sanzioni contro la Russia a causa della sua transazione petrolifera con l'Iran, annunciata dalla signora Psaki, nello stesso tempo sono sanzioni antiiraniane. Contro di ciò sta lottando il Dipartimento di Stato contro la Camera dei rappresentanti. Dov'è la logica della Camera dei rappresentanti? O forse i suoi funzionari non sono in grado di concordare una posizione comune?
La situazione è alquanto diversa. Agli americani non piace la transazione petrolifera russo-iraniana soltanto per motivo della concorrenza. L'imprenditoria mondiale (compresa quella americana) non vede l'ora dell'abolizione totale delle sanzioni contro l'Iran per buttarsi a capofitto con tutte le risorse su questo promettente "pezzo" del mercato economico-finanziario globale. La Russia quest'anno ha già fatto molto per non rimanere in ritardo per l'ingresso nell'Iran "postsanzionatorio". Ciò non piace alla concorrenza.
Per quanto riguardano i "negoziati nucleari" del "Gruppo 5+1" con l'Iran, allora certamente esiste l'impatto mediato dei fattori esterni sulla loro atmosfera. Tuttavia il problema nucleare iraniano è talmente serio che tutti i partecipanti ai negoziati unitamente, senza cedere alle provocazioni, cercano di attenersi alla linea scelta. In un anno è stato fatto molto, sono state costruite le fondamenta per la soluzione definitiva del problema. E' il merito di tutti.
E l'aspirazione del tutto naturale e comprensibile della Russia di cimentarsi nello spazio degli affari della Repubblica Islamica dell'Iran non si riflette in alcun modo nelle sue azioni nei "negoziati nucleari". D'altronde, alla pari della crisi ucraina. Ciò confermano anche gli esperti americani. Cosicché Bob Einhorn, il consigliere del dipartimento di stato per la non proliferazione e controllo sugli armamenti, ha dichiarato che "la delegazione russa ha giocato un ruolo costruttivo nei negoziati condotti, avendo proposto una serie di decisioni costruttive e importanti". Robin Right, esperto nelle questioni della sicurezza, invece ha particolarmente accentuato: "Ci sono state numerose discussioni se la crisi ucraina potesse influenzare l'esito dei negoziati sul nucleare e, tuttavia, ciò non è avvenuto". Secondo il suo parere, l'intento della Federazione Russa di cooperare con altre parti nell'ambito del processo negoziale "ha un carattere vero".
Nel corso dei negoziati, i quali, probabilmente, continueranno il 10 dicembre, bisognerà risolvere soltanto alcune, ma abbastanza importanti, questioni: i limiti delle potenzialità della Repubblica Islamica dell'Iran per l'arricchimento dell'uranio, l'algoritmo e il meccanismo della revoca delle sanzioni imposte all'Iran e il periodo della validità del trattato definitivo onnicomprensivo con l'Iran ora in fase di elaborazione.
La situazione che si sta delineando attorno all'Iran e, complessivamente, attorno ai negoziati, è del tutto positiva. Il successo è possibile.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_12_06/Giochi-attorno-allIran-9460/

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