L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), anche nota come Unione Sovietica, sorse il 30 dicembre 1922 sulle ceneri del vecchio Impero zarista dopo la gloriosa rivoluzione d'ottobre e la conseguente vittoria dei bolscevichi nella Guerra Civile russa contro le forze controrivoluzionarie appoggiate dai paesi imperialisti occidentali.
L'URSS è
stata una grande superpotenza mondiale, tra i protagonisti della storia
del XX secolo, sia nella prima metà del secolo che nel secondo conflitto
mondiale, durante la quale fu la principale protagonista nella
sconfitta del terribile nazismo tedesco; sia nel dopoguerra, con la
Guerra fredda e l’opposizione attraverso il blocco sovietico al
cosiddetto blocco atlantico, che annoverava l’altra superpotenza, gli
Stati Uniti capitalisti e imperialisti.
In questo periodo l'URSS fu un sostegno fondamentale per tutti i movimenti di liberazione nazionale dal colonialismo e dall'imperialismo. Per tutta la sua storia l'URSS è stato il punto di riferimento per l'intero movimento comunista e operaio mondiale, che ha provveduto a sostenere ed aiutare con ogni mezzo, nonostante un livello di ricchezza interno non tale da competere con i più sviluppati paesi occidentali (ciò principalmente a causa del fatto che la Russia zarista era uno dei paesi più sottosviluppati tra quelli "occidentali").
L’organizzazione politica del paese prevedeva un solo partito politico ufficialmente riconosciuto, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), guidato da un segretario generale e dal Politburo, che fu l’emblema mondiale dell’ideologia comunista nel XX secolo.
L'Urss è stata una grande potenza di pace, non ha usato l’atomica come gli Usa hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki, non ha aggredito i popoli indifesi con la sua superiorità aerea e tecnologica come hanno fatto e fanno gli imperialisti Usa, a partire dalla guerra di Corea sino all'aggressione alla Libia. Con la fine dell'Urss l'Europa ha perso la sua maggiore speranza di futuro. I popoli europei non saranno né liberi né eguali e perderanno tutte le conquiste che avevano realizzato con l’appoggio politico e morale dei comunisti.
La Grecia deve affrontare un calvario di indicibili sofferenze, l’Italia è stata attaccata dalla speculazione internazionale, cioè da un pugno di banchieri in grado di manovrare, senza essere soggetti ad alcuna limitazione o regola, una massa di 12 mila miliardi di euro e distruggere, in tal modo, Stati sovrani. La verità è che da quando manca l'Urss viviamo in un mondo cinico, spietato e amorale, in cui tutte le certezze degli esseri umani sono messe in discussione, compresa quella di esistere.
Oggi più che mai i pericoli ai quali il capitalismo espone l’umanità, miseria, degrado della natura, guerre coloniali, ripropongono la necessità del socialismo. L’alternativa è sempre la stessa: o socialismo o barbarie. Il socialismo è eticamente superiore al capitalismo e più idoneo del capitalismo a garantire il giusto uso sociale di risorse sempre più limitate ed il progresso culturale necessario all'umanità, progresso che risiede nell'uso della scienza al servizio dell’uomo e non degli sfruttatori.
Il riformismo non può che genuflettersi ai piedi dei banchieri, come sta facendo in Europa. Non avendo né idee né proposte né una linea, ne diventa complice nel paralizzare e disorientare le classi lavoratrici. Le riforme non servono che a rafforzare la logica del profitto. Il capitalismo non è riformabile: il decorso della crisi lo sta dimostrando. Deve essere abbattuto. La rivoluzione d’ottobre ci insegna che il muro dell’ingiustizia o lo si affronta o ci precipiterà addosso.
In questo periodo l'URSS fu un sostegno fondamentale per tutti i movimenti di liberazione nazionale dal colonialismo e dall'imperialismo. Per tutta la sua storia l'URSS è stato il punto di riferimento per l'intero movimento comunista e operaio mondiale, che ha provveduto a sostenere ed aiutare con ogni mezzo, nonostante un livello di ricchezza interno non tale da competere con i più sviluppati paesi occidentali (ciò principalmente a causa del fatto che la Russia zarista era uno dei paesi più sottosviluppati tra quelli "occidentali").
L’organizzazione politica del paese prevedeva un solo partito politico ufficialmente riconosciuto, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), guidato da un segretario generale e dal Politburo, che fu l’emblema mondiale dell’ideologia comunista nel XX secolo.
L'Urss è stata una grande potenza di pace, non ha usato l’atomica come gli Usa hanno fatto a Hiroshima e Nagasaki, non ha aggredito i popoli indifesi con la sua superiorità aerea e tecnologica come hanno fatto e fanno gli imperialisti Usa, a partire dalla guerra di Corea sino all'aggressione alla Libia. Con la fine dell'Urss l'Europa ha perso la sua maggiore speranza di futuro. I popoli europei non saranno né liberi né eguali e perderanno tutte le conquiste che avevano realizzato con l’appoggio politico e morale dei comunisti.
La Grecia deve affrontare un calvario di indicibili sofferenze, l’Italia è stata attaccata dalla speculazione internazionale, cioè da un pugno di banchieri in grado di manovrare, senza essere soggetti ad alcuna limitazione o regola, una massa di 12 mila miliardi di euro e distruggere, in tal modo, Stati sovrani. La verità è che da quando manca l'Urss viviamo in un mondo cinico, spietato e amorale, in cui tutte le certezze degli esseri umani sono messe in discussione, compresa quella di esistere.
Oggi più che mai i pericoli ai quali il capitalismo espone l’umanità, miseria, degrado della natura, guerre coloniali, ripropongono la necessità del socialismo. L’alternativa è sempre la stessa: o socialismo o barbarie. Il socialismo è eticamente superiore al capitalismo e più idoneo del capitalismo a garantire il giusto uso sociale di risorse sempre più limitate ed il progresso culturale necessario all'umanità, progresso che risiede nell'uso della scienza al servizio dell’uomo e non degli sfruttatori.
Il riformismo non può che genuflettersi ai piedi dei banchieri, come sta facendo in Europa. Non avendo né idee né proposte né una linea, ne diventa complice nel paralizzare e disorientare le classi lavoratrici. Le riforme non servono che a rafforzare la logica del profitto. Il capitalismo non è riformabile: il decorso della crisi lo sta dimostrando. Deve essere abbattuto. La rivoluzione d’ottobre ci insegna che il muro dell’ingiustizia o lo si affronta o ci precipiterà addosso.


![Foto: MONIKA ERTL, LA COMPAGNA CHE VENDICÒ IL "CHE"
Monika aveva 34 anni quel primo aprile 1971, quando si presentò al consolato boliviano ad Amburgo, dicendo di voler chiedere un visto e parlare col console. Entrò nel suo ufficio, gli puntò contro la pistola, sparò tre volte. Quintanilla cadde ucciso sul colpo. Sul petto, tre fori a forma di V, forse per dire "Vittoria". Sulla scrivania, Monika lasciò un biglietto con scritto "Vittoria o morte", lo slogan dell' Eln, l'Esercito di liberazione nazionale dei guerriglieri boliviani.
Monika era nata nell'Alta Baviera ma cresciuta in Bolivia, figlia di Hans Ertl, tedesco emigrato compromesso con il nazismo. Fin da giovane, era scossa dalle spaventose ingiustizie sociali in Bolivia; il padre, che pure la adorava "come fosse un figlio maschio, lei che sa sparare come un uomo", la invitava a lasciar perdere. Monika sposò un ricco boliviano-tedesco, ma nel 1969 divorziò e lasciò la famiglia. Divenne l'amante di Inti Peredo, l'erede del Che. "E' un Cristo con la pistola", diceva innamorata. Anche Inti cadde, ucciso dal torturatore Quintanilla, che si fece fotografare fiero accanto al suo cadavere.
Monika giurò a se stessa di vendicare il Che e Inti. Fuggì in Germania, ebbe alloggio in una comune dell' ultrasinistra in un appartamento nello stesso palazzo del consolato boliviano. Laggiù la dittatura militare aveva messo al sicuro Quintanilla come console. I generali temevano la maledizione di Fidel Castro, che aveva detto "gli assassini del Che, li voglio tutti morti". Temevano i commandos del Ministerio de la Seguridad cubano, non una giovane bavarese. Sparò con una pistola procuratagli da Giangiacomo Feltrinelli attraverso la rete internazionale dell' ultrasinistra, poi fuggì in Bolivia e fu tradita e uccisa nel 1973 in un' imboscata organizzata dal criminale nazista Klaus Altmann Barbie.
Invano il padre, informato della morte di lei, chiese la consegna della salma. Gliela negarono, forse per non mostrare se era stata torturata prima dell' uccisione. Monika rimase una combattente senza tomba caduta nella giungla. Si dice che i suoi resti riposino “simbolicamente” in un cimitero di La Paz; in realtà si trovano in qualche luogo sconosciuto della Bolivia, in una fossa comune senza croce ne nome.
Così è stata la vita di questa donna che, secondo la destra fascista di quegli anni, ha militato combattendo “nel comunismo” e pertanto “nel terrorismo” in Europa; per alcuni il suo nome è rimasto inciso nei giardini della memoria come guerrigliera, assassina o forse terrorista, per altri come donna coraggiosa che ha compiuto una missione e vissuto una vita all'insegna dell'obiettivo rivoluzionario. Noi siamo tra questi ultimi e per questo le rendiamo il più alto onore.
[fonti:
http://www.lotta-continua.it/storia/storiografia/115-la-donna-che-vendico-il-che-monika-ertl.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/21/quella-pistola-di-feltrinelli-che-vendico-che.html]
[immagine realizzata da Carolina Grosa - blog http://carotina.me/]](https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpf1/v/t1.0-9/p180x540/1461585_188242654711027_1580431882_n.jpg?oh=125957db941a1530cad8bdaeb2ae2502&oe=55023FA4&__gda__=1430340197_090745593148b54502000e9ae0672dd9)
![Foto: LA PASSIONE DEGLI USA PER LE ARMI VS LA PROPOSTA DEL SOVIETICO LITVINOV
Gli USA sono il paese del mondo con più armi: su 10 americani, si contano nove armi da fuoco. Non stupisce il fatto che gli Stati Uniti occupino il primo posto nella lista dei paesi con il più grande numero di armi. Ciò che sorprende è il paragone con il resto del mondo: nel resto del pianeta c'è un'arma ogni 10 persone. Negli Stati Uniti, nove ogni 10. Negli USA si trova il 5% di tutta l'umanità e il 30% di tutte le armi, qualcosa come 275 milioni. C'è poi così tanto da stupirsi che siano la nazione più imperialista e violenta del pianeta?
Ai mortiferi USA preferiamo ricordare la proposta del vicecommissario agli Esteri dell'URSS, Maksim Maksimovič Litvinov che nel 1927-28 a Ginevra propose al mondo intero l'abolizione totale di tutti gli armamenti militari, navali ed aerei. Era una proposta sensazionale e imbarazzante per le potenze imperialiste occidentali, che non a caso accantonarono non solo tale idea ma anche un progetto alternativo (presentato sempre da Litvinov, in versione più realistica) per la limitazione degli armamenti. L'imperialismo aveva bisogno di armi per i suoi loschi scopi...
[FONTE: http://www.marx21.it/internazionale/stati-uniti-e-canada/23962-dieci-cose-scioccanti-che-si-devono-sapere-sugli-stati-uniti.html#sthash.c7i0oCeD.NgfxBVk1.dpuf; sull'episodio di Litvinov invece E. Carr, La rivoluzione russa. Da Lenin a Stalin 1917-1929, cap.18 - L'Urss e il mondo (1927-29)]](https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xap1/v/t1.0-9/60661_328716513996973_5477169512955312121_n.jpg?oh=0322258c1a503058755784a86111fb75&oe=553FB20C&__gda__=1425965921_dac5ebe4411869c39c6cce59c9c0edc3)




