venerdì 17 ottobre 2014

Putin: il ‘vaccino’ al virus nazista perde efficacia in Europa

Vladimir Putin Global Research, 16 ottobre 2014

Fonte: Aurora sito

Il colpo di Stato in Ucraina è un esempio preoccupante delle crescenti tendenze neo-naziste in Europa orientale, ha detto a un giornale serbo il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che “manifestazioni aperte” di neo-nazismo sono comuni anche nei Paesi baltici. “Purtroppo, in alcuni Paesi europei il ‘vaccino’ al virus nazista creato dal Tribunale di Norimberga perde efficacia. Ciò è chiaramente dimostrato dalle aperte manifestazioni di neo-nazismo già comuni in Lettonia e altri Paesi baltici”, ha detto Putin al giornale Politika prima della visita in Serbia. “La situazione in Ucraina, dove nazionalisti e altri gruppi radicali hanno provocato un colpo di Stato anticostituzionale a febbraio, causa particolare preoccupazione in tale senso”. Di seguito è riportato il testo integrale dell’intervista.
putin-i-srbijaPolitika: venite a Belgrado per prendere parte alle celebrazioni per commemorare il 70.mo anniversario della liberazione della città dall’occupazione della Germania nazista. Perché, a suo avviso, è importante commemorare oggi tali eventi? Vladimir Putin: Prima di tutto, vorrei ringraziare la leadership serba per l’invito a visitare la Serbia e a partecipare alle celebrazioni per commemorare il 70° anniversario della liberazione di Belgrado dall’occupazione della Germania nazista. Siamo veramente grati ai nostri amici serbi per il loro modo di far tesoro della memoria dei soldati sovietici che combatterono insieme con l’Esercito di Liberazione Nazionale della Jugoslavia contro le truppe di occupazione di Hitler. Durante la seconda guerra mondiale, oltre 31000 ufficiali e soldati dell’Armata Rossa furono uccisi, feriti o scomparvero nel territorio della ex-Jugoslavia. Circa 6000 cittadini sovietici combatterono contro gli invasori nelle file dell’Esercito di Liberazione Nazionale. Il loro coraggio ha avvicinato la nostra comune vittoria sul nazismo e sarà sempre ricordata dai nostri popoli come esempio di coraggio, determinazione inflessibile e servizio disinteressato alla Patria. E’ difficile sopravvalutare l’importanza dei prossimi eventi. Settanta anni fa le nostre nazioni unirono le forze per sconfiggere l’ideologia criminale in odio all’umanità che minacciava l’esistenza stessa della nostra civiltà. E oggi è anche importante che i popoli di diversi Paesi e continenti ricordino le terribili conseguenze che possono derivare dalla convinzione nella propria eccezionalità, cercando di raggiungere obiettivi geopolitici dubbi con qualsiasi mezzo e in disprezzo delle norme fondamentali del diritto e della morale. Dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per evitare simili tragedie in futuro. Purtroppo, in alcuni Paesi europei il “vaccino” al virus nazista creato dal Tribunale di Norimberga perde efficacia. Ciò è chiaramente dimostrato dalle manifestazioni aperte di neo-nazismo già comuni in Lettonia e altri Paesi baltici. La situazione in Ucraina, dove nazionalisti e altri gruppi radicali hanno provocato un anticostituzionale colpo di Stato a febbraio, causa particolare preoccupazione a tale riguardo. Oggi, è nostro dovere comune combattere la glorificazione del nazismo. Dobbiamo opporci con fermezza ai tentativi di rivedere i risultati della seconda guerra mondiale e costantemente combattere eventuali forme e manifestazioni di razzismo, xenofobia, nazionalismo aggressivo e sciovinismo. Sono sicuro che le celebrazioni di Belgrado, che devono diventare un’altra manifestazione di sincera amicizia tra i nostri popoli sulla base di affinità, rispetto reciproco, parentela spirituale, fratellanza d’armi negli anni della seconda guerra mondiale, contribuirà anche ad affrontare tali sfide. Ci auguriamo che la conservazione della memoria storica continui ad aiutarci a rafforzare pace, stabilità e benessere dello spazio comune europeo.
Politika: Come vede le relazioni russo-serbe oggi? Cosa è stato raggiunto negli ultimi 20 anni e quale futuro prevede per la tendenza all’interazione tra i due Paesi? Vladimir Putin: la Serbia è sempre stata ed è tuttora uno dei principali partner della Russia in Europa sud-orientale. I nostri popoli sono uniti dalla secolari tradizionali amicizia e cooperazione fruttuosa. Il loro sviluppo è favorito da interessi comuni in politica, economia, cultura e molti altri campi. Oggi, le relazioni russo-serbe avanzano. Nel 2013, il presidente della Serbia Tomislav Nikolic e io firmammo la Dichiarazione inter-statale sul partenariato strategico, riaffermando la nostra condivisa volontà di promuovere la collaborazione su ampia scala in tutti i settori chiave. Abbiamo mantenuto contatti politici attivi per discutere di importanti questioni bilaterali e internazionali con spirito di fiducia e per concordare misure pratiche comuni. I nostri governi collaborano strettamente in seno a Nazioni Unite, OSCE, Consiglio d’Europa e molte altre organizzazioni. Siamo soddisfatti del progresso costante nei nostri rapporti economici sostenuti dal regime di libero scambio esistente tra i nostri Paesi. Nel 2013, il nostro mutuo commercio è cresciuto del 15 per cento, pari a 1,97 miliardi di dollari e nei primi sei mesi del 2014 è aumentato di un altro 16,5 per cento, per 1,2 miliardi. Ci aspettiamo di raggiungere i 2 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Un trend positivo continua anche nel campo degli investimenti. Il totale degli investimenti russi in Serbia ha superato i 3 miliardi. La maggior parte dei fondi sono stati investiti nel settore energetico, strategicamente importante. Un esempio di collaborazione riuscita è il gigante energetico Industria Petrolifera della Serbia, trasformando un’impresa in perdita in un importante contribuente del bilancio dello Stato serbo. Il progetto South Stream fornirà alla Serbia oltre 2 miliardi di euro in nuovi investimenti e ne rafforzerà significativamente la sicurezza energetica. Le infrastrutture ferroviarie della Serbia sono state ricostruite ed aggiornate con la partecipazione delle Ferrovie Russe e il nostro sostegno sotto forma di prestiti. Sono lieto di vedere che le aziende serbe svolgono un ruolo attivo nel promettente mercato russo. Ad esempio, forniscono prodotti agricoli e industriali di alta qualità. Vorrei sottolineare un altro importante settore della nostra cooperazione bilaterale. Negli ultimi anni, il Centro umanitario russo-serbo di Nis ha preso parte ad operazioni di risposta alle catastrofi nei Balcani in diverse occasioni. Lo scorso maggio, i soccorritori russi hanno aiutato ad evacuare persone nel corso di una grave alluvione. Gli aerei del ministero delle Emergenze russo hanno compiuto diversi voli per fornire oltre 140 tonnellate di aiuti umanitari alla Serbia. Il crescente interesse reciproco dei popoli russo e serbo a storia e cultura dei nostri Paesi è anche la prova delle approfondite relazioni umanitarie. Questo autunno, la Serbia ospita con grande successo i Giorni della cultura spirituale russa. L’evento centrale è la mostra intitolata Russia e Serbia: Storia delle connessioni spirituali, 14.mo-19.mo secolo. Programmiamo l’ampliamento degli scambi culturali, educativi, scientifici e giovanili, e la promozione di eventi turistici e sportivi. Sono fiducioso che la mia prossima visita a Belgrado darà nuovo impulso alle relazioni russo-serbe, tradizionalmente amichevoli, che continuano a crescere e a rafforzarsi di anno in anno.
Mentre Putin commemora la Resistenza dei popoli sovietic e jugoslavia nella comune lotta al nazismo, la sinistra social-colonialista italiana, tra cui l'agenzai della burorazia piddina ANPI, organizza manifestazioni ed interventi a sostegno dei golpisti ucraini e dei terroristi islamisti in Siria, Libia ed Egitto.
Mentre Putin commemora la Resistenza dei popoli sovietici e jugoslavi nella comune lotta al nazismo, la sinistra social-colonialista italiana, tra cui l’agenzia della burocrazia piddina ANPI, organizza manifestazioni ed interventi a sostegno dei golpisti atlantisti russofobi in Ucraina e dei terroristi islamisti in Siria, Libia, Egitto ed Iran.
Politika: Attualmente vi sono molte speculazioni sulla possibile riduzione delle forniture di gas russo all’Europa a causa del debito dell’Ucraina. I consumatori europei si preparano per un inverno freddo? E il futuro del progetto South Stream è di grande interesse per la Serbia? Vladimir Putin: Prima di tutto vorrei sottolineare che la Russia assolve appieno ai propri obblighi riguardo le forniture di gas ai consumatori europei. Vogliamo approfondire ulteriormente la nostra cooperazione con l’UE nel settore dell’energia, dove siamo partner naturali, in modo trasparente e prevedibile. Dall’inizio del 21° secolo, abbiamo implementato con successo una serie di grandi progetti insieme ai nostri partner europei. Tra cui il gasdotto Nord Stream, fattore importante per ridurre al minimo i rischi di transito e assicurare le forniture di gas all’Europa senza interruzioni. Negli ultimi mesi, Gazprom ha attivamente aumentato le riserve di gas nei depositi degli impianti europei. Tali misure hanno lo scopo di evitare interruzioni e soddisfare la domanda nel picco invernale. Naturalmente, siamo consapevoli dei rischi generati dalla crisi ucraina. Siamo stati costretti ad interrompere le forniture di gas all’Ucraina lo scorso giugno perché le autorità di Kiev rifiutano di pagare il gas già ricevuto. Alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno, abbiamo tenuto una serie di consultazioni tripartite con la partecipazione di Russia, UE e Ucraina, dove abbiamo discusso di possibili soluzioni reciprocamente accettabili al problema della liquidazione del debito del gas ucraino, ripresa della forniture all’Ucraina sospese da parte ucraina, e transito degli idrocarburi in Europa. Siamo pronti a continuare colloqui costruttivi su tali temi. Sul futuro dell’esportazione del gas russo in Europa, il problema del transito sul territorio ucraino rimane. Una delle soluzioni più ovvie potrebbe essere diversificare le rotte. A questo proposito, ci auguriamo che la Commissione europea possa finalmente decidere nel prossimo futuro sull’uso a piena capacità del gasdotto OPAL. Inoltre, dobbiamo risolvere la situazione di stallo sul South Stream. Siamo convinti che questo progetto contribuirà in modo significativo alla sicurezza energetica integrata dell’Europa. Ne trarranno beneficio tutti, la Russia così come i consumatori europei, tra cui la Serbia.
Politika: Secondo Lei, qual è l’obiettivo finale delle sanzioni contro la Russia, imposte da UE e Stati Uniti? Fin quando dureranno, a Suo parere, e quanti danni possono causare alla Russia? Vladimir Putin: Questa domanda deve essere indirizzata a Unione europea e Stati Uniti, il cui ragionamento è difficile da capire. Qualsiasi persona imparziale sa che non è la Russia che ha organizzato il colpo di Stato in Ucraina, causando la grave crisi politica interna e la spaccatura nella società. La presa del potere incostituzionale ha avviato gli eventi successivi, come in Crimea. Il popolo di Crimea, vedendo la complessità e l’imprevedibilità della situazione, per tutelare i propri diritti a madrelingua, cultura e storia, decise d’indire un referendum nel pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite, a seguito del quale la penisola si è riunita alla Russia. I nostri partner devono essere ben consapevoli che tentando di fare pressione sulla Russia con misure restrittive unilaterali e illegittime, non otterranno una soluzione ma piuttosto impediranno il dialogo. Come si può parlare di de-escalation in Ucraina, mentre si decidono nuove sanzioni, introdotte contemporaneamente agli accordi sul processo di pace? Se l’obiettivo principale è isolare il nostro Paese, si tratta di un obiettivo assurdo e illusorio, ovviamente impossibile da raggiungere, ma la salute economica dell’Europa e del mondo può esserne seriamente compromessa. Riguarda la durata delle misure di restrizione, dipende anche da Stati Uniti e Unione europea. Da parte nostra, adotteremo un approccio equilibrato nella valutazione dei rischi e dell’impatto delle sanzioni, rispondendo ad esse procedendo secondo i nostri interessi nazionali. E’ evidente che il calo della fiducia reciproca è destinato ad avere impatto negativo sul clima imprenditoriale internazionale in generale e sulle azioni delle società europee e statunitensi in Russia, tenendo presente che tali società avranno difficoltà a riprendersi dai danni alla reputazione. Inoltre, altri Paesi rifletteranno attentamente se sia saggio investire i loro fondi nel sistema bancario statunitense, aumentando la loro dipendenza dalla cooperazione economica con gli Stati Uniti.
Politika: Cosa pensa del futuro delle relazioni russo-ucraine? Stati Uniti e Russia ristabiliranno una partnership strategica dopo tutto ciò che è successo, o costruiranno le loro relazioni in modo diverso? Vladimir Putin: riguardo la Russia, le sue relazioni con l’Ucraina hanno sempre svolto e continueranno a svolgere un ruolo molto importante. Le nostre nazioni sono indissolubilmente legate da radici spirituali, culturali e di civiltà comuni. Abbiamo fatto parte di un unico Stato per secoli, e la grande esperienza storica e milioni di destini intrecciati non possono essere negati o dimenticati. Nonostante la difficile fase attuale delle relazioni russo-ucraine, siamo interessati a una progressiva, equa e reciprocamente vantaggiosa collaborazione con i nostri partner ucraini. In pratica, ciò sarà possibile dopo che solide pace e stabilità saranno raggiunte in Ucraina. Pertanto, ci auguriamo di vedervi la fine della profonda e prolungata crisi politica ed economica. Oggi vi è la reale opportunità di por termine al confronto armato, che equivale in realtà ad una guerra civile. Sono già stati fatti i primi passi in tale direzione. E’ fondamentale avviare un vero dialogo intra-ucraino al più presto, coinvolgendo i rappresentanti di tutte le regioni e forze politiche. Questo approccio è stato documentato nella Dichiarazione di Ginevra del 17 aprile. Il dialogo nazionale deve concentrarsi sulla struttura costituzionale dell’Ucraina e il futuro del Paese, dove tutti i cittadini, senza eccezione, vivranno comodamente e in tutta sicurezza. Sui rapporti russo-statunitensi, il nostro obiettivo è sempre stato costruire relazioni di partenariato aperto con gli Stati Uniti. In cambio, però, abbiamo visto diversi tentativi d’interferire nei nostri affari interni. Tutto ciò che è accaduto dall’inizio di quest’anno è ancora più inquietante. Washington ha sostenuto attivamente le proteste a Majdan, e quando i suoi scagnozzi a Kiev hanno aggredito la maggioranza ucraina con un nazionalismo rabbioso e gettato il Paese nella guerra civile, ha accusato la Russia di aver provocato la crisi. Ora il presidente Barack Obama, nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, parla di “aggressione russa all’Europa” come una delle tre principali minacce dell’umanità assieme al mortale virus Ebola e allo Stato islamico. Insieme alle sanzioni contro interi settori della nostra economia, tale approccio può essere definito solo come ostile. Gli Stati Uniti si sono spinti a dichiarare la sospensione della nostra cooperazione nell’esplorazione dello spazio e nell’energia nucleare. Hanno inoltre sospeso l’attività della Commissione bilaterale presidenziale Russia-USA istituita nel 2009, che comprendeva 21 gruppi di lavoro dedicati, tra l’altro, alla lotta al terrorismo e al traffico di droga. Allo stesso tempo, non è la prima crisi nelle relazioni tra i nostri Paesi. Speriamo che i nostri partner si rendano conto della futilità dei tentativi di ricattare la Russia e ricordino quali conseguenze la discordia tra le maggiori potenze nucleari possano avere per la stabilità strategica. Da parte nostra, siamo pronti a sviluppare una cooperazione costruttiva basata sui principi di uguaglianza e genuino rispetto degli interessi altrui.
4126E3B9-4D7D-45A5-928E-D5C26BF9F996_cx0_cy7_cw0_mw1024_s_n_r1Copyright © 2014 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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