giovedì 16 ottobre 2014

Gas, sanzioni e lotta contro il neonazismo, Putin a tutto campo in Serbia

Gas, sanzioni e lotta contro il neonazismo, Putin a tutto campo in Serbia

Il Presidente russo Vladimir Putin in un'intervista al quotidiano serbo "Politica" parla della risoluzione del conflitto in Ucraina e del problema del transito del gas attraverso il territorio ucraino, delle sanzioni antirusse e dell’irragionevolezza dei tentativi di ricattare la Russia. L'intervista ha toccato anche altri temi di attualità.

Ricordando la lotta congiunta contro gli occupanti nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, il Presidente Putin ha sottolineato quanto sia importante oggi che le persone in diversi Paesi ricordino a quali conseguenze terribili possono portare i tentativi di raggiungere con qualsiasi mezzo dubbi obiettivi geopolitici. Occorre fare di tutto per prevenire tali tragedie in futuro, ha dichiarato il leader russo.
Purtroppo il "vaccino" contro il virus nazista prodotto al Processo di Norimberga, in alcuni Paesi europei è scaduto, ha dichiarato il Presidente Putin. La prova evidente sono le aperte manifestazioni di neo-nazismo, che sono diventate comuni in Lettonia e in altri Paesi baltici. Di particolare interesse a questo proposito è la situazione in Ucraina, dove nel mese di febbraio c’è stato un colpo di stato anticostituzionale, che è diventato la forza trainante dei nazionalisti e di altri gruppi radicali.
Oggi il nostro debito comune è di opporci alla glorificazione del nazismo. Dobbiamo resistere con forza contro i tentativi di rivedere i risultati della Seconda Guerra Mondiale. Dobbiamo combattere con coerenza tutte le forme e manifestazioni di razzismo, xenofobia, nazionalismo aggressivo e sciovinismo.
Rispondendo alla domanda sulla possibile riduzione delle forniture del gas russo verso l'Europa a causa del debito dell'Ucraina e sulle prospettive del progetto "South Stream", il Presidente Putin ha sottolineato che la Russia rispetta pienamente i propri obblighi per la consegna del gas ai consumatori europei e che intende approfondire ulteriormente la cooperazione con l'UE nel settore dell'energia.
Negli ultimi mesi, Gazprom ha aumentato rapidamente le riserve di gas nel sottosuolo europeo. Queste misure hanno lo scopo di evitare problemi durante il transito, garantire un ambiente più confortevole e superare il picco di consumo in inverno.
Prendiamo in considerazione i rischi connessi con la crisi in Ucraina, ha detto il Presidente russo. Siamo stati costretti a tagliare le forniture al Paese nel mese di giugno di quest'anno, in quanto le autorità di Kiev hanno rifiutato di pagare il gas già ricevuto. In tarda estate, inizio autunno di quest'anno, c'è stata una serie di intense consultazioni trilaterali tra Unione Europea, Russia ed Ucraina, durante le quali si sono discusse le possibili soluzioni reciprocamente accettabili nella liquidazione del debito ucraino per il gas, la ripresa delle forniture di carburante verso l'Ucraina e il transito stabile di energia verso l’Europa. Siamo pronti a proseguire le discussioni costruttive su questi temi.
Esiste ancora il problema del transito attraverso il territorio ucraino, ha riconosciuto il Presidente. Una soluzione ovvia è quella di diversificare le rotte di approvvigionamento. A questo proposito, ci aspettiamo che la Commissione Europea stabilisca al più presto, finalmente, l'utilizzo della piena capacità del gasdotto "OPAL". Inoltre, è necessario sbloccare la situazione del "South Stream". Questo progetto darà un contributo significativo alla sicurezza energetica europea totale. Ciò andrà a beneficio di tutti: della Russia e dei consumatori europei.
E’ attendibile che "Politica" ha fatto al Presidente Putin la domanda sulle sanzioni economiche dell'UE e degli Stati Uniti, imposte contro la Russia. Qual è il loro obiettivo finale e per quanto tempo possono durare?
Sarebbe più corretto fare questa domanda ai leader degli USA e dell’UE, ritiene Vladimir Putin. Non è la Russia, ha evidenziato il Presidente, che ha contribuito al colpo di stato in Ucraina, che ha provocato l’attuale grave crisi politica interna e la scissione civile. Proprio la presa di potere anticostituzionale è stata il punto di partenza per gli eventi successivi, anche in Crimea. Tenendo in considerazione la complessità e l'imprevedibilità della situazione, i cittadini della Crimea, proteggendo i loro diritti per la lingua madre, cultura, storia hanno deciso di tenere il referendum in piena conformità con la Carta delle Nazioni Unite, i cui risultati hanno portato l’adesione alla Russia.
I nostri partner devono essere consapevoli che i tentativi unilaterali di fare pressione sulla Russia, sono misure restrittive illegittime che non portano ad una soluzione ma complicano soltanto il dialogo. Che tipo di tentativo di calmare la situazione in Ucraina può essere discusso se è stata presa la decisione sul nuovo pacchetto di sanzioni quasi contemporaneamente con il raggiungimento degli accordi sulla promozione del processo di pace? Se ciò che importa maggiormente è il desiderio di isolare il nostro Paese, allora ciò è un obiettivo assolutamente assurdo e illusorio. È chiaro che ciò sia impossibile da realizzare, poiché naturalmente la salute economica dell'Europa e del mondo può subire danni considerevoli.
Per quanto riguarda la durata delle misure restrittive, ciò dipende anche dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Da parte nostra ci sarà una valutazione equilibrata dei rischi e degli impatti delle sanzioni, risponderemo ad esse basandosi sugli interessi nazionali, ha dichiarato il Presidente Putin nell'intervista al quotidiano serbo "Politica".
 

Nessun commento:

Posta un commento