martedì 21 ottobre 2014

Come cambierà l’Europa dopo il vertice Asem di Milano

vertice Asem di Milano 2014
Una crisi che sembrava insuperabile prima del vertice Asem di Milano del 17 e 18 ottobre scorso. Tanti erano gli elementi che arrivavano per complicare le cose, primo fra tutti l’annuncio del commissario Ue all’Energia Guenther Oettinger sul fantomatico accordo del pagamento dei debiti ucraini, immediatamente smentito da Alexej Miller, amministratore delegato del gigante russo del gas Gazprom e l’ucraino Andrii Koboliev, ad della società energetica statale Naftogaz, smentiscono Guenther Oettinger gettando un’ombra nera sul futuro degli approvvigionamenti europei. Da quel momento la questione dei fornimenti di gas è finita in un cono d’ombra che è immediatamente finito grazie ai chiarimenti forniti da Vladimir Putin durante il vertice di Milano del 18 ottobre.
Il vertice si è tenuto alla presenza di Poroshenko, Merkel e Hollande. Dopo un dialogo avuto col presidente ucraino, la Russia ha dichiarato di aver chiarito le questioni relative al fornimento di gas, resta però da chiarire quali saranno le modalità di finanziamento:  “Abbiamo raggiunto qualche progresso sul tema del gas, ci siamo messi d’accordo su nuovi criteri per i contratti di consegna e adesso dobbiamo metterci d’accordo sulle fonti di finanziamento, cioè sui soldi che serviranno a finanziare i contratti“, queste le parole di Poroshenko che sono state confermate anche da Vladimir Putin:“Con i partner ucraini abbiamo stabilito le condizioni per il rinnovo delle forniture di gas in Ucraina, almeno per quanto riguarda il periodo invernale, abbiamo definito tutti i parametri di questo contratto”.
Si è trattato di un vertice costruttivo e distensivo per quanto concerne gli equilibri Europa Russia, volti a riaffermare il ruolo centrale della Russia nell’equilibrio Euro-asiatico come lo stesso ministro degli Affari Esteri Sergei Lavrov ha affermato con un intervento nella seconda sessione plenaria sul “Partenariato Asia-Europa teso ad affrontare questioni globali in un mondo interconnesso”. Lavrov ha in effetti precisato che la Russia occupa un ruolo centrale negli equilibri internazionali data anche la sua posizione geografica situata tra Europa e Asia, come riporta Evgeny Utkin su Russia Beyond The Headlines: “il grado di interdipendenza fra Europa e Asia, come fra tutte le altri regioni, è tale al giorno d’oggi, che dalla nostra capacità di stabilire una collaborazione bilanciata e produttiva dipende il futuro di tutta l’umanità. Sullo sfondo dei profondi cambiamenti strutturali che avvengono nel mondo, si osserva una pericolosa crescita della mancanza di fiducia nelle relazioni internazionali e una significativa erosione di quella cultura che cerca il compromesso e le soluzioni condivise, le uniche, che possono stare alla base di una collaborazione effettiva. Continuano a sussistere i tentativi di intendere il consenso come adesione di tutti al proprio punto di vista personale, il diritto di ignorare gli interessi legittimi dei partner e di dettare le proprie regole del gioco nell’economia, nella politica, nella finanza e nel commercio. Tutto ciò porta a rafforzare il caos nelle relazioni internazionali, ad ampliare le aree di crisi comprendendo i vasti territori del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, ai quali si è aggiunta ora anche l’Ucraina”.
La prima parte del vertice inoltre si è concentrata sulla risoluzione dei problemi che caratterizzano la situazione internazionale: primo fra tutti la questione climatica, questioni legate allo sviluppo come gli otto punti fissati per il 2015 stabiliti dalle Nazioni Unite e la sicurezza energetica. Ma l’incontro più ambito è stato sicuramente quello volto a risolvere la questione Ucraina relativamente alle forniture di gas naturale anche di fronte al nuovo scenario di rifornimento verso la Cina e, ancora una volta, è stato Putin a distendere le tensioni internazionali. L’Europa dunque potrà dormire sonni tranquilli, non ci sarà più alcun allarme relativo alle forniture di gas e sarà proprio l’Ue a decidere le fonti di finanziamento per le nuove riserve utili per l’inverno fino al 2015.

Fonte: Young-ng The Social Paper

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