William Engdahl New Eastern Outlook 13/10/2014
Fonte:
Aurora sito
Il
presidente degli USA Barack Obama, o almeno i falchi neocon
guerrafondai nel mondo, vengono colpiti dal boomerang delle stupide
sanzioni economiche contro la Russia di Putin. Pochi giorni fa, la
maggiore società petrolifera russa statale, OAO Rosneft,
guidata da un alleato di Putin, Igor Sechin, annunciava la scoperta di
un nuovo gigantesco giacimento nell’Artico russo a nord di Murmansk. La
stupidità della decisione di Obama è dovuta all’imposizione di sanzioni a
Sechin e alla sua compagnia, e a vietare alle aziende statunitensi di
farvi affari. Il 27 settembre, in un comunicato congiunto, Rosneft e il gigante petrolifero statunitense ExxonMobil
annunciarono la scoperta di un nuovo enorme giacimento di petrolio con
il pozzo Universitetskaja-1 nel Mare di Kara. Per più di due decenni le
compagnie petrolifere russe avevano sognato di raggiungere ciò che
ritenevano essere gli enormi giacimenti di petrolio nell’Artico. Nel
2011, il CEO di ExxonMobil, la maggiore megacompagnia
petrolifera statunitense e cuore del gruppo petrolifero Rockefeller,
firmava un accordo di joint venture con la Rosneft di Sechin per
perforazioni nell’Artico russo. I dati di Universitetskaja-1
suggeriscono la scoperta di 750 milioni/1 miliardo di barili di petrolio
greggio leggero e di alta qualità, per un valore di 7,5-10 miliardi di
dollari ai prezzi attuali. La scoperta del mare di Kara è solo la prima
in una regione che gli esperti ritengono possa divenire una delle più
importanti aree di produzione di greggio nel mondo, più grande del Golfo
del Messico. Le stime indicano che la regione d’esplorazione della Rosneft
nel Mare di Kara, Universitetskaja, la cui struttura geologica è stata
perforata, ha le dimensioni della città di Mosca ed è abbastanza grande
da contenere oltre 9 miliardi di barili di petrolio. Il primo pozzo è
stato il più costoso nella storia di ExxonMobil; 600 milioni di dollari
per la perforazione. Con grande eufemismo, Sechin ha detto alla stampa “Supera
le nostre aspettative. Questa scoperta è d’importanza eccezionale
mostrando la presenza di idrocarburi nella regione artica“.
La scoperta di enormi giacimenti di petrolio in Russia, nel Mare di Kara, a nord est di Murmansk é una grande spinta alla geopolitica energetica di Putin e una grave sconfitta per Washington e ExxonMobil. Sechin ha detto che la produzione di petrolio dal giacimento Mare di Kara potrebbe iniziare entro cinque-sette anni. Il giacimento scoperto sarà chiamato “Vittoria”. C’è molta ironia in questo nome. A causa delle sanzioni del sottosegretario per il terrorismo e l’intelligence finanziaria del dipartimento del Tesoro USA, David S. Cohen, il 10 ottobre ExxonMobil sarà costretta a ritirarsi dal progetto russo incorrendo ad ingenti perdite o violando le sanzioni del governo statunitense, per cui affronterebbe severe sanzioni. L’amministrazione Obama ha appena segnato un autogol (Eigentor?) con la nuova brillante decisione dell’unità di guerra finanziaria ed economica del dipartimento del Tesoro. Bravo, Washington! Avete inflitto gravi danni a una delle più grandi aziende degli Stati Uniti. Quando ExxonMobil si accordò con Rosneft, scommise che la regione artica, la regione petrolifera inesplorata dal maggiore potenziale del mondo, potesse essere la salvezza della società assicurandosi le forniture di greggio a lungo termine. La scommessa si è rivelata corretta e l’ha fatto proprio mentre gli stupidi burocrati dell’amministrazione Obama impongono sanzioni a Sechin e al progetto sull’Artico con l’intenzione di danneggiare la Russia.
La scoperta di enormi giacimenti di petrolio in Russia, nel Mare di Kara, a nord est di Murmansk é una grande spinta alla geopolitica energetica di Putin e una grave sconfitta per Washington e ExxonMobil. Sechin ha detto che la produzione di petrolio dal giacimento Mare di Kara potrebbe iniziare entro cinque-sette anni. Il giacimento scoperto sarà chiamato “Vittoria”. C’è molta ironia in questo nome. A causa delle sanzioni del sottosegretario per il terrorismo e l’intelligence finanziaria del dipartimento del Tesoro USA, David S. Cohen, il 10 ottobre ExxonMobil sarà costretta a ritirarsi dal progetto russo incorrendo ad ingenti perdite o violando le sanzioni del governo statunitense, per cui affronterebbe severe sanzioni. L’amministrazione Obama ha appena segnato un autogol (Eigentor?) con la nuova brillante decisione dell’unità di guerra finanziaria ed economica del dipartimento del Tesoro. Bravo, Washington! Avete inflitto gravi danni a una delle più grandi aziende degli Stati Uniti. Quando ExxonMobil si accordò con Rosneft, scommise che la regione artica, la regione petrolifera inesplorata dal maggiore potenziale del mondo, potesse essere la salvezza della società assicurandosi le forniture di greggio a lungo termine. La scommessa si è rivelata corretta e l’ha fatto proprio mentre gli stupidi burocrati dell’amministrazione Obama impongono sanzioni a Sechin e al progetto sull’Artico con l’intenzione di danneggiare la Russia.
Rosneft ora guarda alla Cina
Ora con ExxonMobil e molto probabilmente MorganStanley come agenzia finanziaria che organizzava i miliardi per incrementare le perforazioni la prossima primavera, bloccate dalle sanzioni statunitensi, Sechin si volge ad est verso la Cina. Convenientemente per Rosneft, ExxonMobil è stata espulsa appena dopo aver terminato la parte più complessa e difficile del progetto. Il 1° settembre, il Presidente Putin ha detto personalmente ai cinesi che approvava la partecipazione finanziaria delle compagnie petrolifere statali cinesi nella grande società onshore controllata da Rosneft, Vankor. Sarà il più grande accordo azionario cinese con una compagnia petrolifera russa, ad oggi. Fino alla crisi Ucraina e alle sanzioni, la Russia aveva gelosamente limitato lo share-holding estero nelle proprie compagnie petrolifere e gasifere statali. L’accordo approfondisce i crescenti legami energetici tra Cina e Russia, ironia della sorte, è un risultato opposto a quello perseguito dalla strategia geopolitica in Eurasia di Washington. Come lo stratega statunitense Zbigniew Brzezinski scrisse nel suo libro del 1997, La Grande Scacchiera, la geopolitica degli Stati Uniti deve evitare a tutti i costi la sfida economica di un’Eurasia unificata all’egemonia globale statunitense. Oops, Obama avrebbe fatto l’opposto. Ecco cos’è abbastanza stupido, non riuscire a prevedere le conseguenze e i collegamenti delle proprie azioni.
Ora con ExxonMobil e molto probabilmente MorganStanley come agenzia finanziaria che organizzava i miliardi per incrementare le perforazioni la prossima primavera, bloccate dalle sanzioni statunitensi, Sechin si volge ad est verso la Cina. Convenientemente per Rosneft, ExxonMobil è stata espulsa appena dopo aver terminato la parte più complessa e difficile del progetto. Il 1° settembre, il Presidente Putin ha detto personalmente ai cinesi che approvava la partecipazione finanziaria delle compagnie petrolifere statali cinesi nella grande società onshore controllata da Rosneft, Vankor. Sarà il più grande accordo azionario cinese con una compagnia petrolifera russa, ad oggi. Fino alla crisi Ucraina e alle sanzioni, la Russia aveva gelosamente limitato lo share-holding estero nelle proprie compagnie petrolifere e gasifere statali. L’accordo approfondisce i crescenti legami energetici tra Cina e Russia, ironia della sorte, è un risultato opposto a quello perseguito dalla strategia geopolitica in Eurasia di Washington. Come lo stratega statunitense Zbigniew Brzezinski scrisse nel suo libro del 1997, La Grande Scacchiera, la geopolitica degli Stati Uniti deve evitare a tutti i costi la sfida economica di un’Eurasia unificata all’egemonia globale statunitense. Oops, Obama avrebbe fatto l’opposto. Ecco cos’è abbastanza stupido, non riuscire a prevedere le conseguenze e i collegamenti delle proprie azioni.
F.
William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, s’è
laureato in politica alla Princeton University ed è un autore di
best-seller su petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista
online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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