di Marco Guerra
Fonte: Intelligonews
“Napolitano e Renzi sono gli esecutori di una logica di classe
guidata dall’alto che mira all’iper-sfruttamento generalizzato”. Il
segretario del Prc, Paolo Ferrero, intervistato da IntelligoNews,
commenta così le ultime esternazioni del Capo dello Stato, il quale
ieri ha esortato l’Italia a non “restare prigioniera di conservatorismi”
poiché sul lavoro “serve coraggio”.
Allora Ferrero, le parole di Napolitano sono un esplicito
invito ad accelerare sulle riforme del lavoro. Chi si oppone ora dovrà
vedersela anche con il Capo dello Stato?
“Napolitano non la smette di combinare guai: prima ha portato
Monti al governo, e ora, dopo l’esperienza negativa di Letta, fa da
sponda a Renzi su una riforma del lavoro che peggiorerà ulteriormente le
condizioni occupazionali di questo Paese. In questa tragica continuità
il Capo dello Stato fa un intervento del tutto al di fuori del proprio
mandato. Ormai Napolitano e Renzi sono due figuranti della stessa
commedia, con il primo che da legittimità al secondo ed entrambi usano
il parlamento per smantellare la Costituzione”.
Intanto anche diverse agenzie internazionali sostengono che
non sarà la libertà di licenziare a far tornare a crescere il Pil
italiano…
“Ma lo sanno anche i bambini che un imprenditore assume non
perché ha la possibilità di licenziare ma perché ha nuovi ordini e di
conseguenza ha bisogno di nuova forza lavoro. Creare nuova precarietà
invece scoraggerà ulteriormente i consumi interni. In passato il New
deal e le teorie di Keynes hanno dimostrato che per far ripartire
l’economia c’era bisogno di un maggiore trasferimento di ricchezza dalle
banche e dai grandi possidenti ai lavoratori e ai soggetti più deboli.
Quindi abolire l’art. 18 serve solo a distruggere il sindacato e dare
più potere ai datori di lavoro. È una logica di classe guidata
dall’alto. Il risultato finale di questa operazione sarà la
generalizzazione di una situazione di iper-sfruttamento che al momento
vivono alcune categorie di lavoratori precari”.
Nel Pd si registrano diverse voci dissidenti su questo tema.
Finora però non si mai registrato nessuno strappo vero all’interno del
partito. Anche stavolta Renzi farà passare la sua linea senza colpo
ferire?
“Io
ancora confido nel fatto che una parte del Pd non possa consentire che
vengano smantellate le ultime tutele dei lavoratori. Poi c’è ancora
grande parte del mondo sindacale che non si vuole arrendere. Insomma
quello di Renzi è un esecutivo di Destra che fa cose di Destra con
manovre peggiori di quelle portate avanti dal governo Berlusconi e credo
che non tutto il Pd è disposto a farsi cancellare con un colpo di
spugna”.
E quello che sta alla sinistra del Pd come intende reagire?
“Noi del Prc saremo nelle varie manifestazioni di protesta dei
lavoratori e poi, con le altre realtà che hanno aderito alla lista
‘L’Altra Europa con Tsipras’, stiamo organizzando per il 29 novembre una
grande manifestazione nazionale contro le politiche del governo Renzi.
Ci siamo presi molto tempo per prepararla bene”.
Magari durante l’autunno Renzi riuscirà a portare a casa qualche risultato. Non crede?
“Ma Renzi ha già fallito su tutta la linea, e sta coprendo i suoi
fallimenti con il dibattito sul art. 18. Il premier ha stravinto le
elezioni europee dicendo che avrebbe scardinato l’Ue ma non ha ottenuto
nulla, nemmeno un virgola per quanto riguarda la flessibilità, per non
parlare poi dell’emergenza immigrazione. Con l’aggravante che Renzi si è
ritrovato anche il semestre di presidenza di turno. Non è risuscito a
tenere fede nemmeno alla promessa che avrebbe tenuto una conferenza
europea sulla disoccupazione: siamo a metà semestre e ancora non è stata
fissata una
data dell’evento… ma ormai credo che non si farà più. Renzi è riuscito a
vincere solo il braccio di ferro per mettere la Mogherini a
rappresentate della politica estera dell’Ue, la quale ha poi subito
indossato l’elmetto e ora siamo tra i protagonisti di una possibile
terza guerra mondiale in Ucraina e appoggiamo un governo di Kiev che
presenta diversi elementi neo-nazisti. Per coprire tutti questi disastri
Renzi sta dicendo che il Paese ripartirà solo se eliminiamo i diritti a
quei lavoratori che ancora li possono vantare”.
Questo fallimento di cui lei parla non sembra emergere dalla
stampa italiana. Anche alcune testate vicine alla destra plaudono
all’azione innovatrice di Renzi…
“Renzi è un vero demagogo sta che realizzando i piani della P2
con lo stile del presidenzialismo più demenziale. Esiste una dittatura
mediatica soft. Basta ricordare che nessuna testata si sta occupando
della trattativa in corso tra Usa e Ue sul TTIP, il partenariato
trans-atlantico per il commercio e gli investimenti. In pratica si
vogliono eliminare anche le ultime regole che disciplinano il libero
mercato”.
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