giovedì 9 ottobre 2014

Russia: carte di credito, addio?

Una legge proposta alla "Duma" annuncia un terremoto nelle transazioni: "Visa" e "Mastercard" in Russia saranno costrette a versare depositi cauzionali. 

Fonte: Globalist

 

La guerra delle sanzioni e delle reazioni forse sta per dare vita ad una nuova battaglia che potrebbe causare danni incalcolabili a colossi come Visa e Mastercard, oltre che a tutto il sistema internazionale di scambio: due deputati russi hanno presentato alla "Duma" un progetto di legge che istituisce un sistema nazionale di pagamento per le carte di credito (NSPC) con il quale tutte le organizzazion internazionali dovranno integrarsi se vorranno continuare a funzionare nel territorio della Russia, ed in un prossimo futuro forse anche in quello dell'Unione Euroasiatica.

"Abbiamo bisogno di capire e governare i processi economici che si stanno svolgendo nel nostro territorio - spiega la deputata Marina Mukabenova, che é una delle promotrici della legge - in altri Paesi, come la Turchia, certe forme di controllo sono state già introdotte proprio per impedire forme di indebita pressione economica".

Dal marzo scorso, "Visa" e "Mastercard" hanno interrotto i loro accordi di servizio con una serie di banche russe colpite dalle sanzioni americane, ma adesso in base alla legge che viene proposta tutte le organizzazioni internazionali del credito elettronico dovrebbero versare preventivamente "depositi cauzionali" pari al 25 per cento del loro fatturato giornaliero.

Secondo una prima stima fatta da "Morgan Stanley" un provvedimento del genere potrebbe causare ai due grandi gruppi americani, che detengono il 90 per cento del mercato russo, un danno di almeno 3 miliardi di dollari.

Una legge del genere, stimano economisti sempre più preoccupati per le conseguenze di questa insulsa guerra economica, "avrebbe rilevanza sistemica": i sistemi internazionali di pagamento rischiano di non avere abbastanza tempo per adeguarsi alle nuove norme e dunque l'intera macchina di "saltare"", con conseguenze imprevedibili per tutta l' economia mondiale.

In pochi giorni, insomma, l'intero sistema economico potrebbe tornare indietro di decenni. Anche il presidente Putin, rispondendo nel marzo scorso alla mossa di "Visa" e "Mastercard" aveva avviato l' iter di una legge che istituisce un sistema di pagamento nazionale.

La Russia vuole che si riproponga in termini enormemente più vasti quel che accadde alla piccola Serbia alla vigilia dei bombardamenti della Nato: anche allora i grandi gestori americani di carte di credito, con "American Express" in testa, bloccarono i pagamenti ad una serie di imprese serbe provocando veri e propri sconquassi, anche se il sistema NSPC sembra offrire una scappatoia ai grandi gruppi americani (con questo, invitando ancora la controparte alla ragionevolezza): i "depositi cauzionali" potranno essere evitati se le aziende straniere aderiranno al sistema russo in tempi brevi, e comunque prima di una scadenza che per il momento é stata fissata a una data vicinissima, quella del 31 ottobre prossimo. "Visa" e "MasterCard" hanno rifiutato ogni commento.

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