Fonte: L'Antidiplomatico
E' noto come prima della deposizione
di Yanukovich nel febbraio scorso, l'Ucraina avesse scelto la nuova
unione doganale euroasiatica ideata da Putin e concorrente dell'Ue. Il
nuovo presidente Petro Poroshenko ha poi firmato l'accordo di libero
scambio con l'Ue nel mese di giugno. In un contesto di crisi sempre
crescente tra la Nato e la Russia, il principale consigliere di Vladimir
Putin per l'"integrazione", Sergei Glazyev, ha dichiarato a Bloomberg
come Mosca non può andare da sola contro gli Stati Uniti e deve creare
una "coalizione anti-guerra" contro "l'aggressione". Ha poi proseguito:
"Il punto è che ci sono una serie di guerre regionali
organizzate dagli americani, in particolare la catastrofe di oggi in
Ucraina, che si basano sulla volontà degli Stati Uniti di assicurarsi il
controllo su tutto il Nord dell'Eurasia" per rafforzare "la
sua posizione contro la Cina". "Ecco come l'esercito e gli oligarchi
americani stanno cercando di mantenere la leadership nella competizione
globale con la Cina", ha spiegato il consigliere di Putin.
Lo sforzo si ritorcerà contro, ha proseguito, alludendo alle ritorsioni
annunciate dalla Russia sui prodotti agricoli e alimentari per un anno
agli Stati Uniti, l'Unione europea, la Norvegia, il Canada e
l'Australia. La "guerra economica" condotta dagli Stati Uniti
contro la Russia sarà un boomerang che lascerà l'Unione europea a pagare
il prezzo più alto. Il blocco commerciale rischia di pesare
1.300 miliardi dollari all'Ue, una stima che comporterebbe il possibile
fallimento di diverse banche e società europee. Una crisi energetica in
Europa porterebbe poi a un brusco picco dei prezzi e una perdita di
competitività per i produttori del continente. Nel frattempo, Cina, i
paesi dell'est asiatico e la Turchia copriranno il vuoto lasciato dai
paesi europei per il mercato russo. La ricaduta avrà un costo
di 250 miliardi di euro per la Germania da sola e spingerà i tre Stati
baltici sull'orlo di una "catastrofe economica", ha proseguito
Glazyev. "Lituania e Lettonia perderanno l'equivalente della metà della
loro intera produzione economica, e il costo per l'Estonia raggiungerà
il 50 per cento in più rispetto al suo prodotto interno lordo".
Dove si collocherà la Russia in questo contesto? "L'obiettivo primario è
quello di bloccare queste minacce alla sicurezza economica che
provengono dagli Stati Uniti, neutralizzarle riducendo la
dipendenza della nostra attività economica esterna dalle scelte dei
politici americani, la cui aggressività minaccia il mondo intero",
ha detto Glazyev. La conclusione di una delle persone più vicine a
Putin è emblematica: "Per isolare ulteriormente la sua economia, la
Russia dovrebbe abbandonare l'uso del dollaro come valuta di riserva. La
Russia, che ha le quinte riserve internazionali più grandi al mondo, ha
bisogno di diversificare le sue partecipazioni e includere yuan, rupia e
real. Se un paese aspira allo status di riserva valutaria
internazionale, dovrebbe comportarsi correttamente, e che non è il caso
di oggi".
Glazyev ha espresso alla perfezione il modo in cui Putin vede il mondo e
le prossime mosse che accompagneranno la politica estera del Cremlino.
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