giovedì 6 marzo 2014

Un punto di vista partigiano sulle vicende ucraine


Un punto di vista partigiano sulle vicende ucraine

di  Luca Di Trani 

Fonte: La Voce della Russia

Il colpo di stato avvenuto in Ucraina, capeggiato dai partiti di estrema destra non sembra per il momento sgomentare i media occidentali.
Non si parla dei banderovzy, le milizie neonaziste rifacentesi alle idee di Bandera o della richiesta di “aiuto” del nuovo governo ucraino al terrorismo ceceno.

L’intervista che vi offriamo oggi ci è stata concessa da Luigi Marino, ex senatore e personaggio di primo piano nell’associazione Maksim Gorkji e l’ANPI di Napoli. Luigi, ci tiene a precisare che le sue dichiarazioni sono espresse esclusivamente a titolo personale.
- Lei come ex partigiano ed antifascista, è preoccupato per gli eventi in Ucraina?
- Io sono più che preoccupato, preoccupatissimo!
Preoccupatissimo perché il sistema mediatico ha adottato, in un certo qual senso, un pensiero unico per quanto riguarda gli eventi in Ucraina, dimenticando quello che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale che costò 25 milioni di morti sovietici, e 50 milioni di feriti e di invalidi.
Quello che sta avvenendo è assolutamente insopportabile. Quello a cui abbiamo assistito è stato un vero e proprio colpo di stato, con il quale è stato destituito un presidente legittimamente eletto. Nessuno osa dire queste cose tranne qualche voce isolata, ma che purtroppo non riesce a raggiugere il complesso del sistema mediatico.
- Secondo lei quel è la percezione italiana dei “benderovzy”?
- La percezione italiana è completamente manipolata dal sistema mediatico. L’opinione pubblica italiana ignora completamente quello che è realmente avvenuto a Kiev …
- Perché secondo lei?
- Perché a livello internazionale c’è una visione completamente antirussa, con la quale si avalla tutto quello che è avvenuto. I mezzi di comunicazione italiani non hanno assolutamente parlato dei poliziotti bruciati per strada a Kiev, ma parla solamente delle vittime dall’altra parte. Non si parla di gente che è stata prezzolata, forse anche mercenaria, armata e sostenuta finanziariamente.
Tra l’altro i primi provvedimenti di questa Rada, così com’è venuta a formarsi dopo gli avvenimenti e l’assalto al Parlamento, sono stati due provvedimenti assolutamente inaccettabili: l’abolizione del bilinguismo e l’assunzione delle bande armate nel Ministero degli Interni.
- Secondo lei ci sono delle voce contrarie in occidente?
- Voci contrarie ci sono ma non riescono a raggiungere il sistema mediatico. Debbo dire che tranne qualche voce isolata, come quella di Sergio Romano e quella di Giulietto Chiesa, c’è il silenzio totale! Tutti gli altri tacciono perché hanno fatto una scelta anti Russia, filoamericana e filo NATO.
- Secondo lei che rapporti intercorrono tra i partiti di destra ucraina come “Patria”, “Svoboda” e “Udar”, con i partiti di destra estrema europea?
- C’è un rapporto solidissimo che nessuno può negare. La cosa che poi lascia perplessi, è che mentre questi movimenti di estrema destra sono chiaramente antisemiti, ci sono stati una serie di personaggi di estrazione ebraica come Henri Levy ed altri, che non hanno esitato a portare la piena solidarietà a questi gruppi. E’ una cosa che non riesco davvero a spiegarmi!
- Secondo lei, l’ANPI prenderà la sua posizione sulla vicenda?
- Credo di sì. Ovviamente le posizioni vengono assunte dopo riunioni formali. L’ANPI in genere, quando si tratta della violazione di principi democratici è sempre intervenuta come intervenne nel momento della violazione della nostra costituzione o in merito alla nostra legge elettorale.
Vorrei però aggiungere una cosa …
- Certo ci dica.
- Secondo me è molto grave parlare di ricatto in riferimento all’offerta russa di 15 miliardi di Euro e di un prezzo speciale sulla fornitura di gas e petrolio avvenuta in seguito alle offerte monetarie minime dell’Europa affinché l’Ucraina accettasse il trattato di associazione.
Il termine “ricatto” è stato adottato da tutto il sistema mediatico italiano! Hanno ignorato che tutto questo era dovuto alle promesse fatte dall’Europa, che ha illuso tante persone anche in buona fede. Tanti ucraini in buona fede non hanno pensato che il loro Paese sia abitato da ben cinquanta milioni di persone a cui l’Europa non avrebbe potuto facilmente aprire le frontiere.
Queste promesse hanno inoltre risvegliato a Mosca il pericolo di uno spostamento della NATO ancora più verso est, cosa che urta contro i legittimi interessi della Russia.

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