lunedì 7 luglio 2014

Ucraina. A Kiev i simboli neonazisti verso l’ufficializzazione

 Ucraina. A Kiev i simboli neonazisti verso l’ufficializzazione

di G.B. 
Fonte: Tribuno del popolo 

Nicolai Lilin, l’autore di “Educazione Siberiana”, su “L’Espresso” ha denunciato con preoccupazione quanto sta accadendo in Ucraina, dove anche i simboli neonazisti utilizzati dai nazionalisti stanno per essere ufficializzati. Sono i simboli che richiamano alla Seconda Guerra Mondiale e al collaborazionismo con Hitler. Nicolai Lilin è stato uno dei pochi a prendere posizione contro il golpe avvenuto a febbraio in quel di Kiev, in Ucraina, prendendo in questo modo le distanze dalle violenze che si sono sviluppate da quel momento in avanti. Lilin è una delle pochissime voci libere che parla di cose che vengono ignorate da tutti i principali media e infatti è stato proprio lo scrittore russo di “Educazione Siberiana” quello che ha aperto gli occhi ai lettoti di “L’Espresso” su quanto sta succedendo a Kiev. Non solo, Lilin ha anche dato voce alle sofferenze dell’Ucraina dell’Est, pubblicando le foto degli attacchi indiscriminati compiuti dall’esercito ucraino in zone abitate da civili innocenti. Ora lo scrittore russo ha pubblicato sempre sull’Espresso un approfondimento su quanto sta succedendo, con il potere di Kiev che vorrebbe nientemeno che ufficializzare i simboli del nazismo. Avete capito bene, Lilin fa aperto riferimento ai simboli che erano stati utilizzati ai tempi di Bandera, quando nella Seconda Guerra Mondiale gli ucraini combattevano con Hitler. Giusto così per fare un ripasso veloce proprio quei collaborazionisti ucraini uccisero decine di migliaia di ebrei, russi, bielorussi e polacchi, ma evidentemente si fa finta che nulla fosse successo dal momento che la stampa ci presenta come “terroristi” i filorussi che hanno preso le armi contro ci vuole richiamarsi a tutto questo. Sempre Lilin ci ricorda che nelle tv ucraine in questi giorni stanno trasmettendo una variante distorta della storia “in cui presentano in chiave eroica e gloriosa i personaggi che si sono macchiati di terribili crimini contro l’umanità, come il boia nazista Stepan Bandera, il fondatore dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA), nonché il collaborazionista e filo-nazista a cui si ispirano i moderni movimenti neonazisti ucraini, in particolare Pravy Sektor (Settore destro), i membri del quale oggi ricoprono alte cariche nel governo e nel parlamento ucraino. Persino qui in Italia il rappresentante del potere golpista ucraino, niente di meno che l’ambasciatore in persona Yevhen Perelygin, non è riuscito a trattenere la sua esaltazione nazista, urlando in pubblico “Viva Bandera!”, per replicare alle proteste degli aderenti al comitato di solidarietà all’Ucraina antifascista in occasione della sua visita al rettorato dell’Università di Catania“. Insomma a Kiev ci sono personaggi che rappresentano il governo ufficiale che non si vergognano di avere in simpatia il neonazismo! E non solo, costoro ci vengono presentanti come i legittimi rappresentanti dell’Ucraina e ci viene detto che condividono i concetti di democrazia e libertà europei! Ora però dall’appoggio formale e dalla propaganda di guerra sembra quasi che si stia passando a uno stadio successivo: quello della rivalutazione storica dei criminali nazisti e di quella storia e quindi dell’ufficializzazione anche a livello ufficiale dei simboli nazisti. Lilin fa l’esempio dell’ormai famigerato Battaglione Azov, responsabile di vari crimini di guerra tra cui la strage di Mariupol, che ha come simbolo quello del Wosfangel, ovvero il “dente di lupo” utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale da diverse unità naziste. Il tutto mentre i media continuano a demonizzare a senso unico la Russia, addossando ogni responsabilità al Cremlino.

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