E offrono a Putin uno scambio di stampo mafioso
Nella prossima estate si svolgeranno le celebrazioni per il 400°
anniversario di Casa Romanov. Queste celebrazioni dovrebbero avvalersi
del patrocinio dello stato con tutte le solennità che ne derivano. Gli
ambienti monarchici dicono che se entro l’11 luglio 2013 il corpo di
Lenin rimarrà al suo posto sulla Piazza Rossa, non ci potrà essere
alcuna celebrazione del 400° anniversario dei Romanov così come essi
intendono allestirla. E allora il restauro del Mausoleo potrebbe
rappresentare una ghiotta occasione, poiché in simili circostanze può
sempre succedere che si verifichino calamità varie, dagli allagamenti
agli incendi.
Da oltre vent’anni nel nostro paese si susseguono modernizzazioni senza risultati visibili. Prima cominciò Gorbaciov con la ristrutturazione dell’economia (perestrojka), poi sono arrivati i giovani riformatori , poi ancora il presidente Medvedev… sempre senza risultati visibili. In altri termini, si è trattato di mistificazioni. E come si sa, quando vi è di mezzo la mistica compare Satana. E così Zhirinovskij urla che la colpa è di Lenin, se il paese non smette di degradare, e quindi bisogna assolutamente sfrattarlo dalla Piazza Rossa, dal suo Mausoleo. Una volta che ci siamo sbarazzati di lui tutto cambierà per incanto, comincerà un vertiginoso sviluppo economico e finalmente l’Europa crederà nella Russia e la abbraccerà!
Psicologicamente ciò è comprensibile. I responsabili del degrado non possono ammettere che sono loro il problema della Russia, sono loro che hanno governato e governano il paese in modo criminale e incompetente. Così raccontano che sono il popolo russo, la sua storia, i suoi padri la maledizione del paese. E’ compito assai tedioso e difficile pensare al riassetto economico, è molto più facile operare rimozioni e sublimazioni. Ora l’ostacolo satanico che sbarra la via della “normalità” vien visto nella necropoli sulla Piazza Rossa. Andrej Dunaev, presidente di “Pravoe delo” (“Causa giusta”, il partito del miliardario ultraliberale Michail Prochorov – N.d.T.) ha dichiarato che la sua formazione “farà di tutto per dare a Lenin una nuova sepoltura e chiudere l’istituto che ne cura la manutenzione”. Anche l’associazione “Memorial” si è di nuovo pronunciata al riguardo. Il suo rappresentante Jan Racinskij ha detto che “la piazza centrale di Mosca non è fatta per ospitare un cimitero. E’ meglio trasferire in altro luogo il Mausoleo e restituire alla Piazza Rossa il suo aspetto storico”.
Molti si aspettavano dal nuovo presidente Putin piani precisi per far uscire il paese dal vicolo cieco in cui si trova. E invece a questo paese si offrono di nuovo solo e soltanto spettacoli. Se si dovrà andare ad una resa dei conti con al centro ancora la questione del Mausoleo di Lenin, chi si preoccuperà dei desolanti dati economici e demografici del paese, dell’aumento dei prezzi di generi alimentari, trasporti, luce e servizi comunali, dei problemi abitativi, della disoccupazione, della scuola e della sanità? Si avrà l’ennesima lite sul nostro passato, invece di una contesa sulla oggettiva situazione presente.
Sbaglia Putin a credere che concedendo lo sfratto di Lenin dalla Piazza Rossa riuscirà a fare la pace con i liberali e i loro sponsor all’estero, che in tal modo otterrà per il tramite della Casa imperiale la garanzia della sua futura legittimazione. Lo smantellamento della necropoli sotto le mura del Cremlino sarà per lui una mossa fatale, di cui mille volte avrà a pentirsi. Ma sarà tardi.
(Da “Via Lenin dal Mausoleo: tranquillità apparente e gravità del momento” di Aleksandr Marusev dell’Agenzia “REX”)
Da oltre vent’anni nel nostro paese si susseguono modernizzazioni senza risultati visibili. Prima cominciò Gorbaciov con la ristrutturazione dell’economia (perestrojka), poi sono arrivati i giovani riformatori , poi ancora il presidente Medvedev… sempre senza risultati visibili. In altri termini, si è trattato di mistificazioni. E come si sa, quando vi è di mezzo la mistica compare Satana. E così Zhirinovskij urla che la colpa è di Lenin, se il paese non smette di degradare, e quindi bisogna assolutamente sfrattarlo dalla Piazza Rossa, dal suo Mausoleo. Una volta che ci siamo sbarazzati di lui tutto cambierà per incanto, comincerà un vertiginoso sviluppo economico e finalmente l’Europa crederà nella Russia e la abbraccerà!
Psicologicamente ciò è comprensibile. I responsabili del degrado non possono ammettere che sono loro il problema della Russia, sono loro che hanno governato e governano il paese in modo criminale e incompetente. Così raccontano che sono il popolo russo, la sua storia, i suoi padri la maledizione del paese. E’ compito assai tedioso e difficile pensare al riassetto economico, è molto più facile operare rimozioni e sublimazioni. Ora l’ostacolo satanico che sbarra la via della “normalità” vien visto nella necropoli sulla Piazza Rossa. Andrej Dunaev, presidente di “Pravoe delo” (“Causa giusta”, il partito del miliardario ultraliberale Michail Prochorov – N.d.T.) ha dichiarato che la sua formazione “farà di tutto per dare a Lenin una nuova sepoltura e chiudere l’istituto che ne cura la manutenzione”. Anche l’associazione “Memorial” si è di nuovo pronunciata al riguardo. Il suo rappresentante Jan Racinskij ha detto che “la piazza centrale di Mosca non è fatta per ospitare un cimitero. E’ meglio trasferire in altro luogo il Mausoleo e restituire alla Piazza Rossa il suo aspetto storico”.
Molti si aspettavano dal nuovo presidente Putin piani precisi per far uscire il paese dal vicolo cieco in cui si trova. E invece a questo paese si offrono di nuovo solo e soltanto spettacoli. Se si dovrà andare ad una resa dei conti con al centro ancora la questione del Mausoleo di Lenin, chi si preoccuperà dei desolanti dati economici e demografici del paese, dell’aumento dei prezzi di generi alimentari, trasporti, luce e servizi comunali, dei problemi abitativi, della disoccupazione, della scuola e della sanità? Si avrà l’ennesima lite sul nostro passato, invece di una contesa sulla oggettiva situazione presente.
Sbaglia Putin a credere che concedendo lo sfratto di Lenin dalla Piazza Rossa riuscirà a fare la pace con i liberali e i loro sponsor all’estero, che in tal modo otterrà per il tramite della Casa imperiale la garanzia della sua futura legittimazione. Lo smantellamento della necropoli sotto le mura del Cremlino sarà per lui una mossa fatale, di cui mille volte avrà a pentirsi. Ma sarà tardi.
(Da “Via Lenin dal Mausoleo: tranquillità apparente e gravità del momento” di Aleksandr Marusev dell’Agenzia “REX”)
(Traduzione dal russo di Stefano Trocini)
da : www.vkpb.ru del 15.01.2013
Tratto da: Si@rivoluzione
Nessun commento:
Posta un commento